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Perché la forma impersonale per parlare dell’italianità?

Ci siamo, siamo quasi alla fine del viaggio. In questo penultimo episodio ti spiegherò perché ho scelto il tema dell’italianità come argomento culturale di questo primo modulo del corso dedicato alla forma impersonale.

Trascrizione

Oh, che viaggio che abbiamo fatto, è stato intenso, ricco, tortuoso. Ti ho presentato la personalità degli italiani, i tratti del loro carattere, ti ho parlato dei loro pregi e difetti e ho anche fatto parlare altri italiani e altre italiane dei loro pregi e difetti. Siamo andati indietro nel tempo, abbiamo visto le radici storiche di molte questioni attuali, abbiamo esplorato il cinema e la letteratura per capire questi italiani e questa Italia che tanto amiamo, sì amiamo, io e te, perché anche io amo la mia Italia.

In questa penultima tappa del nostro viaggio insieme vorrei discutere con te un ultimo punto legato sia all’argomento grammaticale di questo modulo che all’argomento culturale.

E dunque, ora, vorrei che aprissi bene le orecchie e che mi ascoltassi attentamente caro studiante e cara studiante.

Mostrare la personalità di un popolo, i suoi tratti, la sua cultura, è una cosa insidiosa, soprattutto se chi li mostra fa parte di questo popolo, di questa cultura. Perché dico che è una cosa insidiosa?

Perché quando si scava in essa per portarne a galla le caratteristiche, inevitabilmente ci si imbatterà in cose brutte che fino ad allora non si erano viste, che non si conoscevano: e fa male quando si scopre che la propria cultura, la propria gente, ha così tanti difetti, così tanti aspetti negativi.

D’altronde lo dice anche Barzini nell’introduzione del suo saggio in cui si paragona ad un pittore di ritratti che si accinge a fare il ritratto di sua madre (nel suo caso sua madre è l’Italia).

Lui dice quanto è stato difficile scoprire il preoccupante numero di difetti di questa madre illustre (l’Italia), una madre con un passato glorioso, con delle tradizioni nobili, con incredibili trionfi artistici che ispirano stupore e rispetto in tutto il mondo.

Barzini scrive quanto lo addolorino alcuni suoi vizi, come l’imprevidenza e la dappocaggine .

Quindi, proprio i n virtù di questi sentimenti contrastanti che prova per l’Italia e la sua gente, durante la stesura del saggio è stato molto attento da un lato a non adularla, dall’altro a non denigrarla.

Come si è detto nei podcast precedenti i contenuti di questo percorso sono frutto di opinioni personali unite alle considerazioni di Barzini e ad altri scritti: nonostante ciò si è comunque cercato di mantenere un equilibro quando si sono espressi i propri punti di vista, per evitare, appunto, come Barzini, o di adulare troppo l’Italia o di denigrarla troppo.

Dunque io, in questo percorso di scoperta dell’italianità, per essere quanto più oggettiva e distaccata possibile, per essere equilibrata nei miei punti di vista, ho usato un espediente linguistico.

Il mio espediente linguistico è stato, appunto, la forma impersonale, la struttura grammaticale che, spero, alla fine di questo corso sarai in grado di utilizzare al meglio.

Le strutture grammaticali di ogni lingua non sono mai fini a sé stesse, tutte hanno una specifica funzione, tutte strutturano il pensiero (e dunque la lingua) in un modo specifico.

Non a caso ho scelto la forma impersonale come argomento grammaticale per accompagnare questo primo modulo del corso di grammatica avanzata e i suoi contenuti culturali.

L’italianità per me è un tema caldo, ci sono dentro con tutte le scarpe , è un tema che, da italiana, mi fa provare delle emozioni forti, in positivo e in negativo: quindi per equilibrare queste emozioni ho scelto la forma impersonale che come struttura grammaticale ha la funzione di distaccarmi emotivamente da ciò che dico.

Se avessi parlato dell’italianità senza forma impersonale, sicuramente questi podcast sarebbero stati molto più emotivi e passionali.

Poiché fin dall’introduzione ho detto di voler essere oggettiva rispetto all’italianità, un espediente per esserlo è stata la forma impersonale.

Non a caso, infatti, la forma impersonale è una struttura base dell’italiano della ricerca scientifica, campo in cui non si può lasciare molto spazio alle emozioni: si descrivono gli esperimenti con la forma impersonale, si riportano i contenuti di saggi e scritti vari usando la forma impersonale, si utilizza la forma impersonale per parlare di teorie scientifiche.

La forma impersonale oltre a veicolare il pensiero astratto (come ho spiegato nella video-lezione), crea anche distacco da ciò che si dice, la forma impersonale rende più oggettivi, la forma impersonale filtra le proprie emozioni quando si parla.

Dunque, se si vuole essere oggettivi e distaccati da ciò che si sta dicendo, si può utilizzare questo strumento della propria cassetta degli attrezzi linguistica, uno strumento avanzato per mezzo del quale si possono svolgere attività avanzate, per mezzo del quale si possono compiere operazioni avanzate come il pensiero astratto.

Per questo motivo si è scelto di affiancare l’argomento culturale di questo primo modulo del corso alla struttura grammaticale spiegata sempre in questo corso.

Se si vuole essere oggettivi si deve abbandonare il proprio IO, il proprio abito comodo, e si deve entrare in un abito più formale e distaccato.

Ecco spiegata la scelta dell’argomento grammaticale e culturale di questo primo modulo.

Si consiglia anche a chi ascolta di usare questo strumento linguistico ogni volta che in futuro si vorrà mantenere un distacco rispetto a ciò che si dirà, per essere appunto equilibrati ed oggettivi nelle proprie parole, nell’espressione del proprio punto di vista.

Ora, devo dirti a malincuore che ci siamo quasi, manca una sola fermata prima della fine di questo viaggio insieme.

GLOSSARIO

● Dappocaggine : meschinità.

● In virtù : per mezzo di, attraverso.

● Essere frutto di : espressione con il significato di nascere da, avere origine da .

● Essere dentro qualcosa con tutte le scarpe : espressione con il significato di essere coinvolti completamente in qualcosa .

● A malincuore : tristemente, con tristezza.

Materiali

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