Approfondimento sul passato prossimo in italiano
In questo video rispondo alla domanda di una di voi su alcuni usi particolari del PASSATO PROSSIMO in italiano.
Usi del condizionale presente e passato:
Differenza tra condizionale presente e passato:
Considerazioni per gli anglofoni:
Ciao, e benvenuto e benvenuta nella seconda lezione del nostro percorso dedicato al condizionale in italiano. Nel primo video abbiamo visto come formare il condizionale presente e passato in italiano, oggi vedremo come utilizzarlo, nel prossimo video invece ci concentreremo sulla concordanza in italiano con il condizionale. Premessa molto importante: il condizionale è un argomento di livello A2, quindi principiante, nei miei video, su questo canale di lingua italiana, io spiego gli argomenti grammaticali da una prospettiva avanzata, quindi pensando a chi vuole raggiungere un livello avanzato di lingua italiana, le mie lezioni sono per chi è ad un livello intermedio e vuole fare il passo successivo per raggiungere un livello avanzato di lingua italiana, le mie lezioni non sono per principianti. Detto ciò passiamo subito ai contenuti di questa video-lezione: nella video-lezione di oggi vedremo insieme gli usi principali del condizionale in italiano, se ancora non sai come formare il condizionale mi raccomando guarda il video precedente di questo percorso, parlerò in questa video-lezione del periodo ipotetico, e alla fine farò una piccola parentesi per gli anglofoni, cioè gli studenti e le studentesse che hanno come lingua l’inglese. Per questa video-lezione sono disponibili degli esercizi di grammatica e del materiale di studio, degli appunti, delle tabelle, questi materiali sono disponibili per i nostri abbonati e le nostre abbonate su Patreon e al canale YouTube. E quindi bando alle ciance e iniziamo subito con la lezione di questa settimana!
Come usare il condizionale presente e passato in italiano: adesso ti spiegherò i sei usi principali del modo, MODO, condizionale nella lingua italiana. Gli usi che ti spiegherò riguardano sia il presente che il passato, quindi iniziamo subito e partiamo dal primo gruppo, dal primo uso del condizionale in italiano.
Il condizionale in italiano è utilizzato per esprimere un desiderio: sarebbe bello viaggiare in America, avrei voglia di viaggiare in America, viaggerei volentieri in America, preferirei viaggiare in America, mi piacerebbe viaggiare in America, vorrei viaggiare in America. Ho riportato in questa lista una serie di strutture che puoi utilizzare con il condizionale ogni volta che parlando nella comunicazione, ma anche nella scrittura, vuoi esprimere un desiderio, che cos’è un desiderio? È una cosa che avremmo il piacere di fare, che vorremmo fare, che desideriamo appunto fare. Quindi come portiamo fuori linguisticamente questo desiderio? Lo portiamo fuori attraverso queste strutture linguistiche, queste, queste, queste espressioni che ho riportato all’interno della lista. C’è differenza di significato tra sarebbe bello, avrei voglia, viaggerei, preferirei, mi piacerebbe e vorrei viaggiare? Non c’è una grandissima differenza di significato poiché tutte queste espressioni sono utilizzate per esprimere desiderio. Ovviamente la lettera D, preferirei viaggiare, riguarda un contesto particolare, perché se le altre lettere possono riferirsi a un contesto generale dove io esprimo un desiderio, la lettera D si riferisce a un contesto dove io devo fare una preferenza, cioè devo scegliere tra X e Y. Viaggiamo in America o viaggiamo in Asia, ma io preferirei viaggiare in Asia, vedi? La lettera D riguarda un contesto di scelta, x o y, le altre invece sono riferite a contesti generici dove tu devi esprimere un tuo desiderio, va bene? Tutte queste espressioni possono essere utilizzate anche al passato, guarda un po’:sarebbe stato bello viaggiare in America, avrei avuto voglia di viaggiare in America, avrei viaggiato volentieri in America, avrei preferito viaggiare in America, mi sarebbe piaciuto viaggiare in America, avrei voluto viaggiare in America. In queste espressioni ho utilizzato il condizionale passato, e qual è la differenza tra le espressioni in cui ho utilizzato il presente e quelle in cui ho utilizzato il passato? Quando uso il presente mi riferisco a un desiderio realizzabile, cioè un desiderio che si può ancora realizzare, nell’immediato futuro o anche in un futuro un po’ più lontano, se io dico “sarebbe bello viaggiare in America” vuol dire che questo desiderio si può ancora realizzare, ma se io dico “sarebbe stato bello viaggiare in America” e dunque utilizzo il passato cambia il significato della frase, perché dicendo questa frase io sto dicendo che ormai non è più possibile viaggiare in America, quindi questo desiderio, questo sogno non si realizzerà purtroppo. Quindi immaginiamo un contesto in cui una famiglia avrebbe, sarebbe dovuta andare in America in passato, quindi aveva pianificato tutto, il viaggio si sarebbe realizzato, poi per un imprevisto questa famiglia non è più potuta partire, allora nel presente questa famiglia pensa a quell’evento e dice “ah sarebbe stato bello viaggiare in America, sarebbe stato bello se quel viaggio si fosse realizzato, se fosse accaduto”, quindi vedi? C’è una differenza di significato, con il presente qualcosa, un desiderio realizzabile, con il passato un desiderio che purtroppo non si può più realizzare.
Passiamo al secondo uso che mi piace tantissimo, il condizionale è utilizzato in italiano per chiedere, quindi fare una richiesta, okay, qualcosa gentilmente, in modo gentile, evviva la gentilezza, evviva dunque la presenza di questo elemento linguistico, di questa struttura linguistica che ci permette di essere gentili, se abbiamo sviluppato questa struttura linguistica nel nostro linguaggio come esseri umani parlanti vuol dire che abbiamo dentro di noi la capacità di essere gentili, quindi vi prego siate gentili, utilizziamo per le richieste il condizionale, quando chiediamo qualcosa a qualcuno. Potresti mandarmi i compiti? Mi manderesti i compiti? Ti o Le dispiacerebbe, qui abbiamo il pronome di cortesia, tranquillo e tranquilla faremo delle video-lezioni, creerò delle video-lezioni su questo pronome di cortesia, non preoccuparti, ti o le dispiacerebbe mandarmi i compiti? Potresti mandarmi i compiti per favore o per piacere? C’è una differenza tra dire “mandami i compiti”, “puoi mandarmi i compiti?”, “potresti mandarmi i compiti?”, la vedi la differenza? Sono tutte e tre delle richieste, assolutamente, quindi la funzione comunicativa è sempre la stessa, io sto chiedendo a qualcuno qualcosa, nel primo caso lo sto chiedendo con un imperativo che è diretto e aggressivo quasi, come un ordine, mandami i compiti, nel secondo caso sto utilizzando l’indicativo, utilizzo l’indicativo all’interno di una domanda e quindi già questo ingentilisce un po’ la richiesta, se nella domanda utilizzo il condizionale la richiesta diventa ancora più gentile. Quindi mi raccomando, attenzione a queste piccole cose perché la lingua è legata all’interazione umana, non è slegata dall’interazione tra esseri umani, è legata ad altri esseri umani, quando parliamo di fronte a noi abbiamo altri esseri umani, quindi è importante che le parole vengano utilizzate nel modo corretto senza mancare di rispetto a nessuno. Quindi questi quattro esempi che ho riportato sono modi diversi per chiedere qualcosa gentilmente in italiano utilizzando il condizionale. C’è una differenza di significato in questo caso? Assolutamente no, sono solamente modi diversi in questo caso abbiamo solamente il presente, perché ovviamente quando io faccio una richiesta la faccio nel momento presente, è molto raro che per chiedere qualcosa gentilmente si utilizzi il condizionale passato, è molto raro, non impossibile, perché una frase tipo “avresti potuto mandarmi compiti?” ha senso, ma inserita nel contesto giusto, okay? Quindi è possibile fare una richiesta nel passato assolutamente, bisogna però inserire questa frase nel contesto giusto, nella maggior parte dei casi per te soprattutto quando dovrai interagire con dei madrelingua sarà importante utilizzare il condizionale presente per chiedere qualcosa gentilmente a qualcuno.
Terzo uso del condizionale: dare consigli. È un uso del linguaggio che facciamo perché ricordiamo utilizziamo la lingua anche per svolgere delle azioni no, salutare è un’azione, salutiamo con le parole, chiedere qualcosa gentilmente è un’azione, un’azione comunicativa, cioè un’azione che noi svolgiamo non attraverso il corpo ma attraverso il linguaggio, camminare è un’azione del corpo, invece chiedere è un’azione della lingua, anche dare consigli è un’azione ed è un’azione che riguarda la lingua che parliamo, anche in questo caso perché usare il condizionale, no? Usiamo il condizionale per dare dei consigli sempre in modo gentile, perché guarda qui, in questa lista abbiamo modi diversi, ho inserito modi diversi di dare consigli a qualcuno: potresti fare un corso di italiano, dovresti fare un corso di italiano, faresti bene a fare un corso di italiano, un’idea sarebbe fare un corso di italiano, io al posto tuo/se fossi in te farei un corso di italiano, quindi vedi? Modi diversi di dare un consiglio a qualcuno. Qual è la differenza? Per quanto riguarda la lettera A, la lettera B e la lettera D, perché le altre, la lettera C e la lettera E prevedono solo l’utilizzo del condizionale, in questi contesti non possiamo utilizzare l’indicativo, ma nella lettera A, nella lettera B e nella lettera D potremmo utilizzare l’indicativo. Qual è la differenza tra dire “puoi fare un corso di italiano”, “devi fare un corso di italiano”, “un’idea è fare un corso di italiano”: vedi anche questo gesto che faccio? Potresti, puoi, dovresti, devi, un’idea è, un’idea sarebbe, lo vedi anche il gesto come cambia? L’indicativo è più diretto, colpisce di più, indica appunto, il condizionale alleggerisce, ingentilisce, ammorbidisce tutto quello che diciamo perché immaginiamo un contesto in cui una persona ha studiato da sola no, quindi come autodidatta, e ancora non parla bene l’italiano perché non ha una classe con cui interagire, non ha un’insegnante che lo corregga o la corregga, in quel caso c’è differenza se io dico “devi fare un corso di italiano”, “dovresti fare un corso di italiano”, la senti la differenza? La lingua la devi sentire, le diverse sfumature comunicative le devi iniziare a sentire e percepire adesso che sei, perché ripeto i miei video sono per chi è ad un livello intermedio e vuole arrivare ad un livello avanzato, ora che sei in questa fase di apprendimento devi iniziare a sentire, ma proprio sentire queste sfumature e non parlare giusto per parlare come una macchina o come un pappagallo, ma devi sentire la differenza, e c’è differenza tra dire “devi fare un corso di italiano” e “dovresti fare un corso di italiano”, c’è più gentilezza. Anche per questo terzo uso possiamo utilizzare il condizionale passato: avresti potuto fare un corso di italiano, avresti dovuto fare un corso di italiano, avresti fatto bene a fare un corso di italiano, un’idea sarebbe stata fare un corso di italiano, io al posto tuo/se fossi stato in te avrei fatto un corso di italiano. Quindi, se nel primo caso con il condizionale presente è un consiglio realizzabile okay, quindi è possibile ancora, ti consiglio questa cosa quindi tu puoi ancora mettere in pratica il mio consiglio in un futuro vicino o in un futuro un po’ lontano. Nel secondo caso no, non hai più la possibilità di mettere in pratica il mio consiglio perché se io ti dico “dovresti fare un corso di italiano” riguarda il futuro quindi tu puoi ancora farlo, se invece ti dico “avresti dovuto fare un corso di italiano” sto parlando del passato, in quella determinata situazione quando eri in Italia magari e hai passato 3 mesi in Italia, beh, avresti dovuto fare un corso di italiano perché sarebbe stato molto buono per te ma ormai non sei più in Italia quindi il mio consiglio non è più realizzabile, quindi è questa sempre la differenza tra condizionale presente e condizionale passato, realizzabile, non realizzabile.
Uso numero quattro, bellissimo anche questo, ritorna la gentilezza, la non aggressività, farò un video su questa cosa un giorno, soprattutto perché qui, su YouTube, su qualsiasi social sono bombardata da cattiveria, maleducazione e aggressività, quindi un giorno io farò un video da inviare, link, ogni volta che ricevo un commento cattivo o un’email cattiva perché anche questo accade e non è giusto, io ignoro, non rispondo mai, a volte blocco quando il commento è troppo cattivo, ma ho deciso che devo fare qualcosa e quindi farò un video sempre molto gentile da inviare a chiunque mi risponda in modo cattivo o aggressivo, quindi esprimere un’opinione personale in modo non aggressivo, perché anche esprimere un’opinione è un’azione, è un’azione che facciamo con la lingua, la lingua non la lingua parte del corpo, ma con la lingua intesa come lingua italiana, anche esprimere un’opinione è un’azione e come ogni azione può essere gentile o aggressiva, un abbraccio è un’azione, se io ti abbraccio dolcemente è un abbraccio gentile, è un’azione gentile, se io ti abbraccio e ti tolgo il respiro, okay, magari con un desiderio di possesso è un abbraccio aggressivo questo, è un’azione aggressiva, okay, lo stesso vale per la lingua, è esattamente la stessa cosa, c’è differenza tra dire “secondo me dovresti studiare di più” e dire “secondo me devi studiare di più” o semplicemente “devi studiare di più”, c’è differenza, sto esprimendo una mia opinione, “secondo me dovresti dimagrire”, “secondo me devi dimagrire”. Vedi la differenza? Cambia proprio il tipo di azione, gentile, più diretta, e attenzione non dico che non bisogna essere diretti perché è probabile che in alcune situazioni si debba essere diretti ma bisogna sempre analizzare bene la situazione, conosci questa persona, non la conosci, hai un rapporto personale con questa persona, fa parte della tua famiglia, è una persona sensibile, è una persona aperta a sentire questa opinione o magari è una persona a cui non piace il conflitto? Quindi come sempre non è usare sempre e per forza il condizionale per essere gentili quando esprimiamo una nostra opinione o usare l’indicativo perché dobbiamo essere assertivi, boom, devi fare questo, io penso questo, punto e basta, no, bisogna sempre analizzare il contesto ma ricordandosi che la lingua è un’azione, con la lingua compiamo delle azioni, e ricorda l’esempio dell’abbraccio, ci sono diversi tipi di abbraccio, molto importante esprimere un’opinione personale in modo non aggressivo. Secondo me dovresti studiare di più, io credo che dovresti studiare di più, per quanto mi riguarda dovresti studiare di più, e anche per quanto riguarda questo uso possiamo utilizzarlo anche al passato, secondo me avresti dovuto studiare di più, io credo che avresti dovuto studiare di più, per quanto mi riguarda avresti dovuto studiare di più. Qual è sempre la differenza tra il presente e il passato? Nel primo caso con il presente è qualcosa di realizzabile, sto esprimendo una mia opinione ed è un opinione che può avere un effetto realizzabile, quindi si può realizzare il fatto che devi studiare di più o che dovresti studiare di più, no? Quindi è ancora possibile la realizzazione pratica di ciò che dico, nel secondo caso no, tu per esempio mi dici “non ho passato l’esame” e io ti chiedo “hai studiato per questo esame, quanto hai studiato?”, “eh no, non ho studiato tanto effettivamente”, “beh allora secondo me avresti dovuto studiare di più”: vedi, è un consiglio, è un’opinione in questo caso anche, ma che non avrà una realizzazione pratica, non ce l’avrà questa opinione, quindi la differenza è sempre tra realizzabile, presente, e non realizzabile passato, realizzabile, in che senso realizzabile? Realizzabile nella vita reale, concreta, perché la lingua la utilizziamo nella vita reale dove ci sono persone reali, va bene?
Arriviamo al quinto uso del condizionale, molto interessante, un uso che riguarda sia il presente sia il passato in questo caso dipende da dove collochiamo, non dipende tra realizzabile e non realizzabile con questo quinto uso, ma dipende dove collochiamo l’azione nella linea del tempo, se la collochiamo nel presente o la collochiamo nel passato, per quanto riguarda questo uso utilizziamo il condizionale per riportare, quindi per citare, diciamo così, opinioni, idee o informazioni che non sono confermate, riportare e citare significa che non stiamo esprimendo le nostre opinioni ma stiamo riportando quello che pensano gli altri, informazioni che abbiamo sentito da altri: secondo il giornalista il ladro sarebbe un uomo giovane. Quindi il giornalista ha riportato questa informazione, nel servizio in televisione per esempio, ma non è certa, non è confermata, il ladro sarebbe un uomo giovane, è un’ipotesi, è una possibilità okay, quindi quando riportiamo un’opinione non confermata, non nostra, ma di qualcun altro, e lo stesso potrebbe essere fatto con il passato, guarda il secondo esempio: secondo le fonti il governo sarebbe caduto, quindi è successa questa cosa no, nel passato, sarebbe caduto nel passato, ma non dico è caduto, perché se dico è caduto è certo, quindi le fonti dicono con certezza che il governo è caduto, utilizzo il condizionale perché non è confermata questa informazione, quindi il governo sarebbe caduto, dobbiamo ancora fermare se è caduto o meno, quindi questa è un’altra funzione del condizionale presente o passato, ripeto qui non riguarda realizzabile o non realizzabile ma riguarda presente, sarebbe adesso questo ladro nel presente, okay, o sarebbe caduto nel passato, quindi riguarda dove posizioniamo nella linea del tempo la nostra azione, se nel presente o nel passato.
Arriviamo al sesto e ultimo uso del condizionale che riguarda le ipotesi, e dunque il periodo ipotetico, quello che si chiama periodo ipotetico in italiano. In questa video-lezione io non ti spiegherò il periodo ipotetico, perché il periodo ipotetico è un capitolo del mio corso online di grammatica avanzata, è un capitolo del terzo modulo del mio corso online di grammatica avanzata dedicato ai connettivi e in questo capitolo spiego in modo approfondito, nei dettagli, minimi dettagli, questa struttura che si chiama periodo ipotetico, quindi ora io ne parlerò per sommi capi, quindi in modo generale, quindi detto ciò, come vedi, possiamo utilizzare il condizionale presente e passato, adesso vediamo la differenza, per fare delle ipotesi. I biglietti aerei in quel periodo dovrebbero costare molto, è un’ipotesi questa, quindi immaginiamo una coppia che deve partire per un viaggio, uno dei due dice “ah, sarebbe è bello viaggiare ad agosto”, e l’altra risponde “ad agosto, i biglietti aerei dovrebbero costare molto ad agosto, giusto, o mi sbaglio?”, quindi questa persona sta facendo un’ipotesi, lui dice “sarebbe bello viaggiare ad agosto” e lei fa l’ipotesi “ma non dovrebbero costare molto i biglietti ad agosto”, come a dire “sei sicuro che vuoi viaggiare ad agosto, perché c’è questa possibilità che i biglietti costino tanto”. E qual è la differenza tra dire “i biglietti aerei in quel periodo dovrebbero costare molto” e “i biglietti aerei in quel periodo costerebbero molto”? La differenza qui è molto, molto sottile, perché la prima frase suona più come una domanda, un’ipotesi domanda, no? I biglietti aerei in quel periodo dovrebbero costare molto, anche una domanda indiretta, no? Quindi è un po’ come se la persona fa un’ipotesi che è una domanda e chiede “è vero?”, quindi chiede conferma a chi ascolta. Nel secondo caso invece “no i biglietti in quel periodo costerebbero troppo” è più assertivo, è sempre un’ipotesi, perché magari costano poco chissà, però se io utilizzo la seconda frase è più assertiva, quindi immaginiamo sempre questa coppia che dice “ah sarebbe bello viaggiare ad agosto”, l’altra risponde “no, ad agosto i biglietti costerebbero troppo quindi non partiamo”, vedi che è più assertivo? La prima è una domanda che uno fa per chiedere “che ne pensi, ho ragione, sto sbagliando?”, la seconda invece è no, è sempre un’ipotesi, perché costerebbero troppo, c’è questa possibilità, però è più assertiva. Nel secondo caso invece siamo nel contesto di un periodo ipotetico che ripeto ti spiego benissimo nel mio corso online. Questa funzione, questo uso riguarda anche il passato, perché frasi come “i biglietti aerei in quel periodo sarebbero dovuti costare molto”, “i biglietti aerei in quel periodo sarebbero costati molto” valgono le stesse cose che ho detto per il presente, ma qui siamo nel passato, cioè quindi qualcosa di concluso nel passato che non riguarda più il presente. Quindi la prima frase immaginiamo sto raccontando del mio viaggio in America ad agosto e dico alla mia amica “ah, siamo, abbiamo viaggiato in America, è stato un viaggio molto economico”, e la mia amica risponde “economico, ma non sarebbero dovuti costare molto in quel periodo i biglietti?”, quindi lei fa un’ipotesi per il passato chiedendomi conferma, anche qui, no, è vero o non è vero? Nel secondo caso invece più una certezza, io le rispondo sì, i biglietti aerei in quel periodo sarebbero costati molto ma noi siamo stati fortunati, abbiamo avuto uno sconto, per esempio. Quindi è più una cosa certa, sempre un’ipotesi ma più certa e più assertiva che riguarda il passato. E poi lettera F abbiamo il periodo ipotetico con il condizionale composto che viene chiamato periodo ipotetico dell’impossibilità, cioè di una cosa che non si può realizzare.
Bene, questi sono gli usi del condizionale, adesso ti invito a fare gli esercizi che sono riservati agli abbonati e alle abbonate a Patreon e al canale YouTube.
Concludo con una piccola parentesi per gli anglofoni: fate attenzione al condizionale, a un uso particolare del condizionale in inglese, perché in inglese utilizzate il condizionale con il significato di USED TO, giusto? I used to go to the beach with my family every year, I would go to the beach with my family every year, giusto? Quindi utilizzate il condizionale con il significato di USED TO.
Se state usando il condizionale con il significato di USED TO non traducetelo con il condizionale, andrei con la mia famiglia ogni estate al mare, ma traducetelo con l’imperfetto, mi raccomando a questo piccolo dettaglio per gli anglofoni.
Bene, anche questa lezione è finita, ti aspetto nei commenti e ci vediamo la prossima settimana con la terza video-lezione di questo percorso sul condizionale. Forza e coraggio, al lavoro adesso a fare gli esercizi, ci sentiamo alla prossima, ciao!
In questo video rispondo alla domanda di una di voi su alcuni usi particolari del PASSATO PROSSIMO in italiano.
In questa video-lezione ti spiego come usare l’imperativo di cortesia in italiano, una forma di imperativo che usiamo con persone a cui diamo del “Lei”.
In questa video-lezione ti spiego come capire quando usare il pronome “tu” e quando usare il pronome di cortesia “Lei” in italiano.
📌In questa video-lezione ti spiego la concordanza con il condizionale presente e passato in italiano.
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