Differenza in italiano tra imperfetto e passato prossimo (II)

Imperfetto o p.prossimo? Qual è la differenza tra questi due tempi verbali? Te lo spiego in questa video-lezione.

Trascrizione

Ciao studiante, bentornato e bentornata nelle nostre lezioni di grammatica italiana, prima lezione del 2024, di cosa parleremo oggi? Parleremo della differenza tra imperfetto e passato prossimo in italiano, un dilemma per tantissimi studenti e tantissime studentesse straniere che si approcciano allo studio della mia amata lingua italiana. L’intero mese di gennaio sarà dedicato qui, su LerniLango, ai tempi passati della lingua italiana, imperfetto, passato prossimo e passato remoto, prendi dunque il tuo quaderno e inizia a prendere appunti su questa video-lezione, prima video-lezione dedicata a questo argomento. Bando alle ciance e iniziamo, subito!

Differenza in italiano tra imperfetto e passato prossimo edizione 2024, ho già pubblicato in passato una video-lezione su questo argomento ma oggi, in questa video-lezione ci saranno degli approfondimenti. Questa video lezione è una versione aggiornata di quella pubblicata ormai tantissimi anni fa, circa tre. Importante: in questa video-lezione non spiegherò come formare il passato prossimo in italiano, se vuoi studiare questo argomento ti consiglio di guardare un’altra video-lezione che ho pubblicato in passato, video-lezione che puoi guardare cliccando sul link che appare adesso in alto, non spiegherò inoltre come formare l’imperfetto in italiano, l’imperfetto è uno dei tempi più regolari della lingua italiana, dunque basta digitare online “come formare l’imperfetto” o consultare un qualsiasi manuale di grammatica per vedere come formarlo.

Oggi noi ci concentreremo sugli usi di questi due tempi verbali, iniziamo subito allora.

Nello specifico nella video-lezione di oggi affronteremo insieme tre punti importanti: 1. perché usare i tempi passati, a cosa servono? 2. differenza in italiano tra imperfetto e passato prossimo; 3 usi particolari dell’imperfetto.

Iniziamo dal primo punto, secondo me più importante perché molto spesso si pensa erroneamente che la grammatica sia scissa dall’uso della lingua, mi accorgo anche tra i miei studenti che molto spesso la grammatica viene considerata a parte rispetto al parlato, rispetto alla scrittura, se si studia la grammatica è perché con queste strutture, attenzione, ascoltami bene, si vuole dare vita al pensiero linguistico, sia scritto che parlato, le strutture grammaticali sono dei supporti per la lingua, per la lingua, in poche parole, che sentiamo qui dentro e cioè i nostri pensieri, quindi non bisogna considerare la grammatica separata dalla produzione linguistica ma bisogna vederla davvero come un’impalcatura, okay, se non sai cos’è l’impalcatura lo vedi qui in questa immagine, dobbiamo vedere la grammatica come un’impalcatura per dar vita a quello che sentiamo qui in forma di parole, a quello dunque che vogliamo esprimere in forma di parole. A cosa ci servono dunque i tempi passati della lingua italiana? Ci servono per raccontare, per esprimere una delle tre funzioni principali del linguaggio e cioè la narrazione. I tempi passati ci consentono principalmente di mettere in atto questa funzione, la narrazione, dunque la grammatica non è slegata dalla produzione linguistica ma è un’impalcatura, un supporto per dare vita al nostro pensiero, nel nostro caso la capacità di raccontare. Quindi, oggi studiamo imperfetto e passato prossimo ma d’ora in avanti mettiti a raccontare, racconta oralmente, racconta per iscritto, devi padroneggiare questa funzione.

Passiamo dunque adesso alla seconda parte di questa video-lezione e vediamo insieme la differenza in italiano tra imperfetto e passato prossimo. Prima di vedere le differenze però c’è una premessa importantissima da fare, ascoltami bene: se noi dovessimo posizionare l’imperfetto e il passato prossimo sulla linea del tempo, okay, questi due tempi verbali comparirebbe vicini, perché c’è molto spesso, vedo molto spesso anche nei miei studenti questa idea sbagliata sull’imperfetto, si pensa spesso che l’imperfetto sia dal punto di vista della la linea del tempo più lontano nel passato rispetto al passato prossimo, no, questa è un’idea sbagliata, imperfetto e passato prossimo possiamo dire sulla linea del tempo sono vicini, non è questa la differenza tra loro, tra trapassato e passato prossimo sì, o tra trapassato e imperfetto sì, il trapassato è più lontano imperfetto e passato prossimo sono passati più vicini, ma questo ragionamento non possiamo farlo con imperfetto e passato prossimo, la differenza tra questi due tempi non è di posizione sulla linea del tempo ma riguarda la loro natura che vedremo meglio parlando delle differenze di utilizzo di questi tempi verbali.

Se il passato prossimo è un corpo solido, okay, l’imperfetto è un corpo liquido, cambia la loro natura, tempo solido, preciso, fermo, rigido, tempo fluido, tempo liquido, impreciso, indeterminato, passato prossimo e imperfetto sulla linea del tempo sono vicini, okay, ma cambia la loro natura.

Vediamo dunque meglio nello specifico la differenza di utilizzo tra questi due tempi verbali.

Prima differenza: usiamo il passato prossimo per azioni che succedono una sola volta nel passato, “sono entrata in casa e ho aperto la porta”. Vedi, in questa frase ci sono azioni singole che succedono una volta sola, sono entrata in casa, una volta, ho aperto la porta, una volta, al contrario invece l’imperfetto è usato per azioni che succedono più di una volta, azioni dunque abitudinarie, “ogni volta che entravo in casa aprivo la porta”, vedi non sto parlando di un giorno specifico, di un momento specifico in cui ho aperto la porta una volta e sono entrata in casa una volta, ma sto parlando di un’azione ripetuta, abitudinaria, ogni volta che entravo aprivo la porta, vedi la differenza, la senti la differenza? Dunque azione singola, azione ripetuta, abitudinaria.

Seconda differenza: usiamo il passato prossimo per un’azione determinata nel tempo, usiamo l’imperfetto per un’azione indeterminata nel tempo.

Attenzione che dico determinata, indeterminata nel tempo, che cosa significa questa cosa? Significa che se con il passato prossimo gli indicatori temporali che utilizzo sono indicatori temporali determinati, precisi, ieri, 2 anni fa, nel 1993, questa mattina, 2 ore ore fa, 3 minuti fa, eccetera eccetera, quindi vedi sono indicatori temporali determinati, precisi, con l’imperfetto io utilizzo degli indicatori temporali imprecisi, da piccola, in passato, tanti anni fa, una volta, “una volta” però con il significato di “in passato”, “una volta” come nelle favole, non “una volta” singola, okay, perché in quel caso useremmo il passato prossimo. Quindi vedi, gli indicatori temporali che accompagnano il passato prossimo sono precisi, “nel 1993 Ho abitato in America”, vedi, 1993, preciso, determinato, dall’altro lato, “in passato, da piccola abitavo in America”, in passato quando? Boh, indeterminato, un passato indeterminato, da piccola, da piccola quanto, a 7 anni, a 8 anni, a 10 anni, da piccola semplicemente, abitavo in America, la senti la differenza? Determinato, indeterminato.

Non ti preoccupare se stai facendo fatica a capire questa cosa facendo gli esercizi diventerà tutto più chiaro, ho creato per questa video-lezione degli esercizi che ti guideranno passo dopo passo nell’applicazione pratica di quello che stiamo studiando insieme, gli esercizi sono solamente per gli abbonati al canale YouTube e ai nostri patroni e alle nostre patrone su Patreon, dunque per ricevere gli esercizi devi sottoscrivere un abbonamento su questi due canali.

Ritorniamo a noi, terza differenza tra imperfetto e passato prossimo, cosa importante da dire: quando abbiamo l’indicatore temporale QUANDO, perché QUANDO può creare un po’ di confusione. QUANDO è preciso o impreciso, è determinato o indeterminato? La risposta è: dipende da come chi parla vede, percepisce l’azione, perché con QUANDO io posso utilizzare sia l’imperfetto che il passato prossimo, “quando abitavo in America”, “quando ho abitato in America”, quindi non c’è una regola che dice che con QUANDO devi usare solo l’imperfetto o solo il passato prossimo, okay, la differenza in questo caso dipende da te, da come tu stai vedendo l’azione, se dici “quando abitavo” nella tua mente stai vedendo questa azione come indeterminata, quando abitavo quando? Ah no, in passato, quando abitavo, quindi vedi, tempo passato indeterminato, ma se tu dici “quando ho abitato” e puoi dire “quando ho abitato”, nella tua mente stai pensando ad un momento preciso nel passato e cioè il 1993, per esempio. Dunque dirai “quando ho abitato in America”, nella tua mente stai pensando a quell’anno preciso in cui hai abitato in America, dunque con quando, cosa importante, puoi utilizzare entrambi i tempi verbali, dipende da cosa? Dipende da te.

Passiamo adesso invece alla terza e ultima parte di questa video-lezione e vediamo insieme degli usi che riguardano solo l’imperfetto.

Primo uso: utilizziamo l’imperfetto per le azioni simultanee, che cosa significa questa parola che sembra difficile ma non lo è in realtà? Due azioni simultanee sono due azioni che succedono nello stesso momento, parallelamente, c’è un elemento linguistico che ci dice che siamo davanti a un’azione simultanea, e cioè l’indicatore temporale MENTRE. Se vedi MENTRE, non devi neanche pensarci, sai che sei davanti a un’azione simultanea. “Mentre mangiavo il mio cane mi guardava perché voleva qualcosa”: vedi, io mangio, il mio cane mi guarda, mentre mangiavo il mio cane mi guardava, sono due azioni che succedono simultaneamente, cioè nello stesso momento.

Se dopo il MENTRE usiamo sempre, sempre, sempre, l’imperfetto, non devi neanche pensarci, vedi MENTRE, imperfetto, nella seconda parte per l’azione, per la seconda azione simultanea possiamo utilizzare sia l’imperfetto che il passato prossimo, dipende da che cosa? Dipende dalla natura dell’azione, se è un’azione precisa o imprecisa dal punto di vista temporale, se è un’azione che è successa una sola volta, o un’azione ripetuta, un’azione abitudinaria, mentre mangiavo, mentre mangiavo, vedi, ho ricevuto una chiamata, azione singola, una volta sola ho ricevuto una chiamata, dunque vedi, nella seconda parte utilizzo il passato prossimo, diverso “mentre mangiavo”, vedi, vedi, azione in svolgimento, “mentre mangiavo, mio fratello dormiva, mio fratello dormiva” altra azione in svolgimento, quindi non azioni precise ma azioni simultanee nel senso che si svolgono allo stesso momento e sono in svolgimento, hanno dunque questa natura liquida, perché questo è il concetto di natura liquida dell’imperfetto perché un’azione in svolgimento è un’azione che si muove come l’acqua del mare, non è un’azione che ha un inizio e una fine, apro la porta, vedi è un’azione che ha un inizio e una fine, mio fratello dormiva mentre mangiavo, sono due azioni liquide, okay, nel senso che in svolgimento, diverso è se dico “ho mangiato per 2 ore”, questa azione ha un inizio e ha una fine, mio fratello ha dormito tutto il pomeriggio, ha un inizio e ha una fine, quindi è questo il concetto, non è che l’imperfetto succede prima del passato prossimo ed è più lontano del passato prossimo, no sono uguali sulla linea del tempo, ma cambia la loro natura, da un lato un’azione con un inizio e una fine, dall’altra un’azione liquida in svolgimento.

Secondo uso dell’imperfetto: utilizziamo l’imperfetto per le descrizioni nel passato. “Da piccola ero bionda”, “da piccola ero bassa”, “quando ho incontrato Marta indossava una sciarpa Rossa”: ero bionda, ero bassa, indossava una sciarpa Rossa, Vedi queste azioni? Sono descrizioni delle caratteristiche di qualcuno in questo caso ma potrebbe essere anche un oggetto non per forza una persona okay, l’importante è che sia una descrizione, una caratteristica, perché una caratteristica è liquida, non è che ha un inizio e una fine, a meno che non lo specifico nella frase, sono stata bionda per 2 anni, ma in generale una caratteristica ha una natura liquida è in svolgimento, riguarda la persona così e non per un momento preciso, riguarda la persona sempre, natura liquida, per questo utilizziamo l’imperfetto e non il passato prossimo a meno che con le descrizioni non specifichiamo nella frase che queste descrizioni hanno avuto una durata precisa, posso Infatti dire “sono stata bassa fino ai 10 anni poi sono diventata alta” vedi, posso anche dire “quando ho incontrato Marta ha indossato la sciarpa per 2 ore poi l’ha tolta”, quindi da un lato imperfetto, natura liquida della caratteristica, che riguarda la persona non per un momento preciso, ma riguarda la persona, così, questo è il movimento dell’imperfetto, liquido, dall’altro invece natura solida del passato prossimo, azione precisa, con inizio e fine. Bene, siamo arrivati e arrivate alla fine, non ho altro da aggiungere, adesso 1. fai gli esercizi, mi raccomando, gli esercizi sono importanti per fissare le regole grammaticali, più ne fai più questi esercizi automatizzano, perché questa è la funzione degli esercizi, automatizzare l’uso della struttura grammaticale, ma automatizzare nel senso di memorizzare la struttura grammaticale, dopodiché devi raccontare non c’è altra soluzione, la grammatica se non usata per fare, per compiere delle azioni linguistiche è inutile, è divertente certamente studiare la grammatica, almeno per me, ma ai fini della produzione se non la usi è inutile. Ho finito, ti aspetto negli esercizi e nei commenti se hai delle domande.

Mi raccomando per supportare il nostro lavoro lascia un like a questo video se ti è piaciuto e ti è stato utile, iscriviti al nostro canale se non l’hai ancora fatto, noi ci sentiamo la prossima settimana con un nuovo argomento grammaticale, grazie e alla prossima!

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