Approfondimento sul passato prossimo in italiano
In questo video rispondo alla domanda di una di voi su alcuni usi particolari del PASSATO PROSSIMO in italiano.
In questa terza lezione di grammatica avanzata vi parlo della posizione degli aggettivi di qualitĂ , un argomento che spesso crea dubbi e difficoltĂ .
Ciao a tutti e a tutte bentornati e bentornate alle lezioni di grammatica o benvenute e benvenuti alle lezioni di grammatica se questa è la prima volta che capitate sul nostro canale, sul canale di LerniLango. Nella lezione precedente ho parlato degli aggettivi di qualità dei nomi della lingua italiana e dunque degli aggettivi che descrivono le qualità , le caratteristiche di un nome della lingua italiana, del soggetto della lingua italiana.
Nella lezione di oggi invece voglio parlare di un argomento abbastanza complesso della lingua italiana e cioè la posizione degli aggettivi di qualità all’interno della frase, questo perché molti studenti e studentesse di italiano mi fanno sempre la stessa domanda e cioè qual è la posizione dell’aggettivo di qualità in italiano?
La risposta è dipende, dipende perché la posizione dell’aggettivo in italiano può a volte modificare anche il significato della frase, dunque oggi vediamo insieme alcuni esempi per capire bene alla fine della lezione come usare l’aggettivo, dove mettere l’aggettivo all’interno della frase in base a quello che vogliamo dire.
Incominciamo dunque ed incominciamo ad esplorare la posizione degli aggettivi di qualità all’interno della frase in italiano. In generale come regola generale possiamo dire che in italiano l’aggettivo va quasi sempre, quasi sempre attenzione dopo il nome quindi io dirò una cosa difficile, una persona esperta, un bambino intelligente. Però ci sono alcuni casi in cui l’aggettivo può andare prima o dopo il nome, questi casi sono l’aggettivo bello/bella, l’aggettivo brutto/brutta, l’aggettivo nuovo/nuova, l’aggettivo vecchio/vecchia, l’aggettivo buono/buona ed infine l’aggettivo cattivo/cattiva. Quando abbiamo dunque questi aggettivi
che ho appena elencato, in questi casi possiamo mettere questo aggettivo o prima o dopo il nome.
Vediamo adesso cosa succede se mettiamo questi aggettivi prima o dopo il nome. Innanzitutto ripeto perché questo è molto importante ripeto che questi aggettivi questa lista di aggettivi può possono andare prima o dopo il nome quindi soltanto gli aggettivi che abbiamo visto prima e dunque nuovo, vecchio, brutto, bello, buono, cattivo, tutto il resto come abbiamo visto precedentemente sempre dopo il nome.
Dunque continuiamo.
In base alla posizione dunque quando abbiamo uno di questi aggettivi come nuovo, vecchio, brutto, bello, buono, cattivo in base alla posizione se lo mettiamo dunque prima o dopo il nome all’interno della frase cambiamo il significato della frase. Partiamo dal primo esempio vedete un po’, sono andata nella vecchia casa dei nonni. Allora come potete vedere in questa frase in questo esempio io sto semplicemente descrivendo la casa dei nonni una casa che ha la caratteristica, la qualità di essere vecchia dunque se lo metto questo aggettivo prima del nome l’aggettivo ha una funzione descrittiva e dunque si limita a descrivere la casa dei nonni, potevo anche dire nella nuova casa dei nonni, nella bella casa dei nonni. Ma guardate un po’ se io cambio la posizione e dunque metto l’aggettivo dopo il nome in questo caso sto anche cambiando il significato della frase, perché se io dico sono andata nella casa vecchia dei nonni, non sto solo descrivendo ma sto dicendo che tra le tante case che i nonni hanno, tra le tante case io sto andando in quella vecchia, dunque come potete vedere se questo aggettivo va dopo il nome non ha più come nell’esempio precedente una funzione descrittiva ma ha una funzione identificativa e appunto la funzione di identificare tra le tante case dei nonni quella vecchia. Vedete dunque che in base alla posizione con questi aggettivi ripeto e lo ripeterò per sempre soltanto con questi aggettivi cambiamo il significato della frase. Facciamo altri esempi giusto per come dire avere un’idea più precisa di questo uso. Vedete un po’: ho comprato un nuovo libro e ho comprato il libro nuovo di Elena Ferrante. Nel primo caso sto semplicemente descrivendo cioè un libro che è nuovo ma nel secondo caso sto dicendo che tra tutti i libri di Elena Ferrante io ho contratto quello nuovo, e lo stesso in questo esempio ho bisogno di comprare una bella poltrona una poltrona che è bella descrizione, ma nel secondo esempio tra tutte quelle che ho visto scelgo la poltrona bella, dunque sto identificando la poltrona bella tra tutte le poltrone scelgo la poltrona bella, e ancora nel terzo esempio abbiamo visto un brutto film ieri, un film brutto descrizione ma questa volta non scegliere un film brutto, quindi vedete in questo caso sto dicendo che tra i tanti film che potresti scegliere per favore non scegliere quello brutto, e ancora ho mangiato una buona pizza, una pizza buona
dunque no? Quindi una caratteristica della pizza, sto descrivendo la pizza, ma se dico in quel ristorante fanno una pizza buona significa che tra i tanti ristoranti la pizza buona la fanno proprio lì. Ed infine questo caffè ha un cattivo sapore, descrizione, non comprare più il caffè di sapore cattivo cioè tra i tanti caffè non comprare quello con il sapore cattivo ma compra quello con il sapore buono. Quindi altri esempi per altri esempi scusate, altri esempi per mostrarvi la differenza tra la funzione descrittiva che abbiamo qui sulla sinistra e la funzione identificativa che abbiamo sulla destra. Attenzione piccola parentesi che vorrei fare: questi usi di buono e cattivo che abbiamo visto in questi esempi come brutto film oh scusate no come cattivo sapore o buona pizza questi due usi non sono validi se descriviamo le persone perché lo vedremo tra poco perché, dunque questa funzione identificativa e descrittiva vale solo se utilizzate buono e cattivo accompagnandoli però a cose a oggetti e non a persone molto importante quindi non posso dire abbiamo visto una buona persona abbiamo visto una persona buona o abbiamo visto una cattiva persona, abbiamo visto una persona cattiva no, non ha questa funzione e lo spiegherò tra poco perché.
Adesso invece vorrei mostrarvi altri casi relativi alla posizione dell’aggettivo: il primo riguarda una lista di aggettivi che se messi dopo il nome hanno un significato figurato se messi invece prima del nome hanno un significato letterale; il secondo caso riguarda invece un elenco una lista di aggettivi che vanno obbligatoriamente dopo il nome quindi vanno sempre dopo il nome; l’ultimo caso riguarda invece alcune espressioni dove in cui l’aggettivo ha un significato ha assunto nel tempo un significato diverso da quello letterale.
Partiamo dal primo caso per vedere appunto questi aggettivi che in base alla loro posizione possono avere un significato figurato o un significato letterale. Partiamo dal primo vedete un po’ l’aggettivo alto: se io metto l’aggettivo alto come in questo esempio prima del nome non sto dicendo un magistrato fisicamente alto ma un magistrato alto in modo figurato cioè un magistrato importante, se invece metto l’aggettivo alto dopo il nome sto descrivendo l’altezza la statura del magistrato quindi in questo caso sto dicendo che il magistrato è fisicamente alto è un uomo alto. Un altro caso simile è quello dell’aggettivo grosso quindi se io dico un grosso scrittore e dunque metto l’aggettivo prima non sto dicendo grosso fisicamente ma sto dicendo grosso nel senso di importante, se invece lo metto dopo il nome sto dicendo grosso nel senso di grosso fisicamente. Quindi la parola grosso si riferisce al peso del nostro scrittore al peso fisico. Un altro esempio è l’aggettivo vecchio, se metto vecchio prima del nome vedete ha il significato di da lungo tempo da tanto tempo di vecchia data quindi un vecchio amico è un amico che è mio amico da tanto tempo, mentre un amico vecchio è un amico vecchio d’età cioè un amico che è come dire avanti negli anni che è abbastanza vecchio. Un altro caso simile è quello dell’aggettivo buono/cattivo di cui vi ho parlato nella slide precedente, questo perché vedete se noi mettiamo con le persone, soltanto con le persone, l’aggettivo buono o cattivo prima del nome di persona intendiamo esperto quindi un buon o un cattivo medico e un medico esperto nella sua professione, se invece noi come in questo caso lo mettiamo dopo quindi un medico buono o cattivo in questo caso non ci stiamo riferendo alla professione del medico e quindi alla sua capacità di essere un medico ma ci stiamo riferendo alla sua personalità dicendo questa frase noi intendiamo che questo medico è una persona buona dal punto di vista della personalità caratterialmente buona o una persona cattiva.
Lo stesso vale per l’aggettivo certo, certa, certi, certe vedete certe informazioni se io metto l’aggettivo certe prima del nome informazioni significa alcune ho bisogno di certe informazioni ho bisogno di alcune informazioni, ma se vedete io metto certe dopo informazioni il significato cambia e dunque ho bisogno di informazioni certe significa ho bisogno di informazioni sicure.
Lo stesso vale per l’aggettivo diverso vedete leggo diversi libri significa molti libri, ma se io dico leggo libri diversi significa che leggo libri di tipo diverso di genere diverso. O ancora l’aggettivo grande vedete, un grande dipinto è un dipinto importante quindi un dipinto famoso. mentre un dipinto grande è un dipinto grande ma di dimensioni grande di dimensioni.
Lo stesso possiamo dire con l’aggettivo nuovo quindi un nuovo telefono significa un altro telefono ho bisogno di un nuovo telefono ho bisogno di un altro telefono, ma se io dico ho bisogno di un telefono nuovo significa che ho bisogno di un telefono nuovo e quindi non di un telefono usato.
Infine povero se metto povero prima del nome io sto dicendo povero bambino come se sto provando pietà per questo bambino, ma se metto invece povero dopo bambino significa semplicemente un bambino non ricco cioè un bambino povero.
Vediamo adesso i casi in cui l’aggettivo va sempre dopo il nome.
Innanzitutto l’aggettivo va dopo il nome quando all’aggettivo sono attaccati prefissi o suffissi come ad esempio super-piccola e piccolina, in questi casi non diremo mai una piccolina casa no ma una casa piccolina e lo stesso vale per super-piccola non diremo mai una super-piccola casa ma una casa super-piccola. Un altro caso è quando l’aggettivo è legato ad un complemento come in questo esempio vedete una casa piena di che cosa di libri dunque non diremo mai una piena casa di libri o una piena di libri casa no diremo sempre invece una casa piena di libri una casa piena di amore una famiglia piena di amore.
Un altro caso è quando l’aggettivo è o un participio presente come tagliente vedete o un participio passato come preferito. Tagliente viene da tagliare, preferito viene da preferire. In questi casi non diremo mai una una no un tagliente coltello scusate ho fatto un errore, non diremo mai un tagliente coltello no ma diremo sempre un coltello tagliente, e di nuovo ho fatto l’errore ho messo una scusate, dunque in questi casi errore a parte l’aggettivo va sempre dopo e anche con il participio passato dunque diremo una canzone preferita non una preferita canzone.
Ed infine ultimo caso l’aggettivo va sempre sempre sempre sempre dopo il nome se questo aggettivo deriva da un nome come ad esempio solare che deriva da sole, lunare che deriva da luna, estivo che deriva da estate, aereo che deriva da aereo, elettrico che deriva da elettricità . In questi casi non diremo mai l’estiva stagione o l’autunnale stagione o l’invernale stagione ma diremo sempre la stagione estiva la stagione invernale la stagione autunnale.
Vediamo l’ultimo caso ossia il caso delle espressioni fisse cioè quei casi in cui l’aggettivo si è sviluppato in un modo particolare, si è sviluppato in alcune espressioni fisse e ha diciamo e non ha mantenuto in queste espressioni fisse il suo significato originale. Un caso è la bella vita, la bella vita non significa una vita bella esteticamente ma significa una vita agiata cioè una vita piena di ricchezze diciamo una vita senza pensieri. La seconda espressione è il gentil sesso, il gentil sesso non si riferisce a il sesso gentile nel senso di gentile educato ma è un’espressione che si è sviluppata nel tempo e che indica la donna, quindi quando io parlo del gentil sesso sto parlando della donna. O ancora il nuovo mondo non intendo un mondo nuovo proprio con la caratteristica e la qualità di essere nuovo ma con l’espressione il nuovo mondo ci si riferisce in italiano all’America. Ed infine le buone maniere in questo caso non dico maniere buone cioè caratterialmente buone ma con le buone maniere si fa riferimento a modi educati a maniere educate ad un buon modo di comportarsi.
Dunque siamo arrivati alla fine e arrivate alla fine in questa video lezione, ho cercato di riportare e descrivere i casi principali di uso e posizione dell’aggettivo di qualità in italiano ho riportato i casi che secondo me sono più importanti per usare al meglio la lingua italiana, ovviamente però come sapete la lingua italiana è una lingua piena di eccezioni dunque non è escluso che potete trovare casi diversi
per questo se in futuro troverete dei casi diversi particolari fatemelo sapere,
scrivetemi e possiamo discuterne insieme. Potete scrivermi nella sezione contattaci di LerniLango del nostro sito, potete scrivere un commento sul canale youtube, oppure potete mandarci un messaggio sul nostro canale instagram, sul nostro profilo instagram. Se volete su LerniLango.com troverete degli esercizi su questo argomento degli esercizi a correzione automatica.
Dunque io vi ringrazio per la vostra attenzione e vi saluto ci vediamo la prossima ciao!
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đź“ŚIn questa video-lezione ti spiego la concordanza con il condizionale presente e passato in italiano.
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