L’oggetto indiretto nella lingua italiana

In questa seconda lezione di grammatica avanzata vi parlo dell’oggetto indiretto.

Trascrizione

Ciao a tutti e a tutte benvenuti e benvenute alla lezione di oggi su l’oggetto indiretto. Nella lezione precedente abbiamo parlato di soggetto e oggetto della lingua italiana e l’oggetto di cui abbiamo parlato nella lezione precedente viene di solito chiamato “oggetto diretto”. Nella lezione di oggi ci soffermeremo sull’oggetto indiretto, nello specifico vedremo: che cos’è l’oggetto indiretto ovviamente, cosa può essere un oggetto indiretto in italiano, nella lingua italiana, da cosa può essere introdotto l’oggetto indiretto all’interno della frase ed infine perché è importante conoscerlo e riconoscerlo, cioè perché è importante conoscere e riconoscere l’oggetto indiretto. Dunque incominciamo dal primo punto e vediamo che cosa è l’oggetto indiretto. L’oggetto indiretto è quell’elemento all’interno della frase che riceve l’azione appunto in modo indiretto e non in modo diretto a differenza dell’oggetto diretto. L’azione ricordiamo è il verbo della frase, quindi all’interno di questa frase io do una cosa a Laura e Luca, il verbo do è la nostra azione.

L’oggetto indiretto a differenza del soggetto come sappiamo non concorda mai con il verbo della frase, cioè non si conforma al verbo della frase, come potete vedere infatti all’interno dell’esempio io do una cosa a Laura e Luca, do è un verbo singolare mentre l’oggetto indiretto a Laura e Luca è un oggetto indiretto plurale, quindi come vedete il verbo è singolare, l’oggetto indiretto plurale quindi nella lingua italiana non conformiamo l’oggetto indiretto al verbo. A differenza del soggetto, l’oggetto indiretto inoltre nella lingua italiana è sempre sempre preceduto dalla preposizione “a” a differenza dell’oggetto diretto che ricorderete dalla lezione precedente non è mai preceduto dalla preposizione. Abbiamo anche visto inoltre nella lezione precedente che per capire quale è l’oggetto diretto all’interno della frase dobbiamo sempre porci la domanda “chi?” “che cosa?”. Per quanto riguarda l’oggetto indiretto invece per capire dov’è all’interno della frase dobbiamo sempre porci, dobbiamo sempre farci la domanda “a chi?” “a che cosa?”, quindi vedete questo esempio, il postino consegna una lettera alla famiglia rossi, il postino soggetto, consegna verbo, una lettera oggetto diretto perché consegna che cosa? una lettera ed infine alla famiglia rossi oggetto indiretto, cioè consegna una lettera a chi? alla famiglia rossi, dunque in questo caso in questo modo capiamo che alla famiglia rossi è il nostro oggetto indiretto.

Vediamo però nello specifico che cosa significa ricevere indirettamente l’azione del verbo e partiamo da questa frase, il mercante da una mela a Lucia: il mercante è il nostro soggetto, da è il verbo, una mela oggetto diretto, a Lucia oggetto indiretto. Come potete vedere l’azione va direttamente verso l’oggetto diretto cioè tra l’azione è l’oggetto diretto non c’è nulla in mezzo infatti la freccia che ho inserito vedete è diretta all’oggetto diretto.

Per quanto riguarda invece il nostro oggetto indiretto, l’azione non va direttamente verso Lucia, perché tra l’azione e Lucia c’è in mezzo qualcos’altro c’è in mezzo l’oggetto diretto,

ma soprattutto c’è in mezzo la preposizione “a” quindi il passaggio che avviene dal verbo a Lucia è un passaggio indiretto, poiché appunto deve superare altri elementi che vengono prima di Lucia. Ecco qui un’immagine per poter rappresentare graficamente questa azione.

Adesso vediamo che cosa può essere un oggetto indiretto nella lingua italiana.

Innanzitutto un nome come all’interno di questo esempio io do la colpa a Laura, do la colpa a chi? a Laura, Laura è un nome. Può essere un pronome quindi io posso sostituire a Laura con il pronome le indiretto e dunque dire io le do la colpa.

Può essere un aggettivo anche se è molto raro incontrare frasi simili, 

però la costruzione di una frase simile è possibile non è sbagliata nella lingua italiana quindi io posso dire cose del tipo per la tua ossessione io do la colpa al bello, a chi do la colpa? al bello, quindi al bello è il nostro oggetto indiretto.

Anche un verbo può rappresentare l’oggetto, indiretto ad esempio per il tuo peso io do la colpa al mangiare. Anche questo tipo di frase non è molto comune, ma è una frase è possibile è un tipo di frase che si può formare in italiano e formando questo tipo di frase noi possiamo utilizzare un verbo come mangiare come oggetto indiretto, quindi io do la colpa per il tuo troppo peso a che cosa? al mangiare cioè al fatto che mangi magari troppo. Anche una frase può essere un oggetto indiretto in italiano, ad esempio do la colpa all’essere partiti troppo tardi, quindi do la colpa non soltanto all’essere quindi al verbo ma all’essere partiti troppo tardi quindi all’intera frase quindi posso utilizzare un’intera frase per esprimere per rappresentare l’oggetto indiretto all’interno della lingua italiana.

O ancora un avverbio può essere un oggetto indiretto in italiano come in questo esempio, io do importanza al meglio e non al peggio delle cose.

Una congiunzione può essere un oggetto indiretto, io non do molto valore al perché delle tue azioni, 

io non do molto valore a che cosa? al perché delle tue azioni. Ed infine come abbiamo visto anche per l’oggetto diretto e per il soggetto anche articoli,

preposizioni e interiezioni possono essere oggetti indiretti. Per quanto riguarda gli articoli e le preposizioni vale la stessa cosa che abbiamo già detto per soggetto e oggetto diretto cioè utilizziamo articoli preposizioni come oggetto indiretto in frasi che parlano soltanto di articoli preposizioni e quindi non possiamo essere molto creativi in questo caso; per quanto riguarda invece le interazioni possiamo essere più creativi e quindi creare delle frasi sempre diverse come ad esempio questa qui la madre non dava molto ascolto ai “uuh” di disprezzo del figlio quindi oltre “uuh” possiamo utilizzare altre interazioni e creare delle frasi di senso compiuto e dunque non solo frasi che parlano e si riferiscono agli articoli o alle preposizioni come nel caso precedente.

Andiamo avanti e adesso vediamo da cosa può essere introdotto l’oggetto indiretto nella lingua italiana, può essere introdotto da verbi intransitivi come in questo esempio al ristorante ci hanno servito un buonissimo piatto di spaghetti servire in questo caso è usato in modo transitivo, ci è il nostro pronome oggetto indiretto, hanno servito a noi un buonissimo piatto di spaghetti.

L’oggetto indiretto può essere introdotto anche da verbi intransitivi come in questo esempio dove utilizziamo il verbo servire in modo intransitivo quindi questo libro ci serve cioè serve a chi a noi per studiare. L’oggetto indiretto può essere inoltre introdotto da espressioni composte da essere più aggettivi aggettivi come grato, caro, fedele, contrario, utile, idoneo, dannoso, uguale, quindi posso dire frasi come io ti sono grata cioè io sono grata a te, o ancora i miei genitori mi sono molto cari cioè i miei genitori sono molto cari a me, o ancora al contrario io sono molto cara ai miei genitori, o ancora questa esperienza le sarà utile. Infine l’oggetto indiretto può essere introdotto da espressioni formate dal verbo dare più nomi come importanza, valore, peso, occhiata, significato, senso, una mano. Dare un’occhiata significa controllare, dare una mano invece significa aiutare. Con questa struttura possiamo creare frasi come dai un’occhiata ai nuovi libri usciti cioè controlla i nuovi libri usciti, o ancora Elisabetta ci dà sempre una mano Elisabetta dà una mano a noi significa che Elisabetta ci aiuta, 

o ancora non tutti danno valore alla cultura non tutti danno valore a che cosa? alla cultura. Dunque infine perché è importante conoscerlo e riconoscerlo cioè perché è importante conoscere l’oggetto indiretto e saper riconoscere l’oggetto indiretto?

Ovviamente come abbiamo visto nella lezione precedente è importante per poter capire bene determinate strutture della lingua italiana, alcuni elementi, alcune strutture grammaticali della lingua italiana in questo caso è importante conoscere e riconoscere l’oggetto indiretto per usare bene i pronomi, i pronomi oggetto indiretto ad esempio, o per usare e capire bene i pronomi relativi come a cui, per capire bene alcuni usi del “ci”, per capire alcune strutture grammaticali colloquiali come ad esempio il dativo etico (ho creato un mini podcast su questo in cui spiego l’espressione “mi mangio” molto usata nella lingua italiana espressione che è esempio del dativo etico quindi se vi interessa potete ascoltare questo mini podcast dal titolo “verbi riflessivi versus dativo etico”).

Dunque siamo arrivati alla fine anche di questa lezione io vi ringrazio di aver ascoltato fin qui e vi invito a visionare gli altri episodi del nostro canale grazie per l’ascolto e alla prossima!

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