Infinito e preposizioni in italiano (I)

In questa lezione vi spiegherò l’uso delle preposizione prima dell’infinito in Italiano.

Trascrizione

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Detto questo passiamo subito ai contenuti della lezione di oggi, questa settimana parleremo di un argomento che mai, mai, mai mai ho sentito dire da un mio studente o da una mia studentessa “ah! Quanto è facile, quanto è bello questo argomento!”, e cioè sto parlando di, anzi sto parlando delle preposizioni!

Nella video-lezione di oggi parleremo infatti di queste simpatiche signore preposizioni che proprio non vi piacciono! Nello specifico parleremo di come utilizzare le preposizioni in italiano prima dell’infinito, e dunque in base al verbo principale quali preposizioni usare prima di introdurre l’infinito.

Ecco nello specifico i contenuti della video-lezione di oggi: 1. verbi che vogliono sempre la preposizione A prima dell’infinito: 2. verbi che vogliono sempre la preposizione DI prima dell’infinito; 3. verbi che non vogliono nessuna preposizione prima dell’infinito; 4. verbi che possono avere diverse preposizioni prima dell’infinito in base alla situazione; 5. casi isolati.

E attenzione, piccola parentesi, nella lezione di oggi vediamo cosa succede quando nella frase abbiamo verbo, preposizione, altro verbo, quindi solo questi casi!

Non vediamo cosa succede quando abbiamo nome o altro elemento linguistico, preposizione, verbo okay? Quindi, ripeto, vediamo solo cosa succede quando abbiamo verbo, preposizione, altro verbo infinito.

E dunque partiamo subito dal primo gruppo di verbi, cioè dai verbi che prima dell’infinito vogliono sempre, sempre, sempre la preposizione A. Quando dico sempre, sempre, sempre, intendo sempre, sempre, sempre, quindi quando in futuro troverete o vorrete usare questi verbi non dovete pensare, dovete semplicemente memorizzare che con questi verbi dovete usare sempre la preposizione A, in questo caso non c’è niente su cui riflettere, non c’è niente da capire, bisogna solo memorizzare. Adesso leggerò i verbi principali di questo primo gruppo, ovviamente non è escluso che ci possano essere altri verbi che appartengono a questo primo gruppo, io ho solo scelto i più comuni, cioè i verbi che dovete sapere per avere almeno un livello B2 in italiano. I verbi sono: aiutare, cominciare, iniziare, incominciare, continuare, proseguire, convincere, costringere, invitare, insegnare, mettersi, obbligare.

Qui invece ho segnato altri verbi importanti da conoscere. Questi verbi sono: divertirsi, decidersi, mettersi, insistere, provare, riuscire.

Questi sono i verbi principali da conoscere, ripeto, se volete dire che avete almeno un livello B2.

Passiamo adesso invece al secondo gruppo di verbi, cioè quei verbi che vogliono sempre la preposizione DI.

Anche in questo caso ho elencato i verbi principali, sempre per poter dire che abbiamo un livello B2. I verbi di questo gruppo sono: accorgersi, ammettere, aspettare, attendere, capire, chiedere, credere, decidere, dire, dispiacersi, escludere, essere certo, essere convinto, essere sicuro, fingere, finire, negare, ottenere, parere, pensare, permettere, prevedere, richiedere, riconoscere, ritenere, sapere, scegliere, scoprire. Qui invece ho segnato degli altri verbi che fanno parte di questo gruppo: cercare, ricordarsi, dimenticarsi, accettare, tentare, rifiutare, far finta, fingere, sforzarsi.

Passiamo adesso invece al terzo gruppo, cioè a quei verbi che prima dell’infinito NON vogliono nessuna preposizione, quindi verbo, direttamente infinito senza preposizione al centro. Questi verbi sono: volere, potere, dovere (i verbi modali), piacere, preferire, fare e lasciare.

E attenzione! Anche in questo caso ho selezionato i verbi principali, cioè quelli che dobbiamo sapere per poter dire “io parlo l’italiano ad un livello B2”.

Passiamo adesso invece al quarto punto, perché il quarto punto è quello che crea più problemi, cioè decidere quando, prima dell’infinito con gli altri verbi, usare o la preposizione A o la preposizione PER, non la preposizione DI, perché la preposizione DI è sempre fissa con i verbi che abbiamo visto nel secondo gruppo.

Quindi con tutti gli altri verbi dovete semplicemente scegliere tra usare la preposizione A e usare preposizione PER.

Vi dico subito che non è difficile assolutamente, dovete semplicemente, come sempre, farvi le domande giuste! Partiamo da due frasi: 1. vado a mangiare e 2. vado per mangiare.

Vado a fare che cosa? Per fare che cosa? Per fare quale azione? A mangiare. Quindi la preposizione A risponde sempre alla domanda A FARE COSA? PER FARE CHE COSA? A FARE QUALE AZIONE? A mangiare, vado a mangiare, vado a studiare, vengo a mangiare, vengo a studiare.

Immaginiamo un dialogo: – cosa fai? Vado a mangiare. Vedete? Semplicemente usiamo la preposizione A prima dell’infinito quando vogliamo dire all’altra persona l’azione che stiamo per fare.

La preposizione PER invece risponde a una domanda diversa, risponde cioè alla domanda PER QUALE MOTIVO? Perché? A quale fine? Con quale obiettivo?

Quindi se io dico vado a mangiare, vado a fare l’azione di mangiare, ma se io dico vado per mangiare non sto dicendo vado a fare l’azione di mangiare, ma sto dicendo vado con l’obiettivo di mangiare, vado perché devo mangiare.

Quindi la preposizione A risponde alla domanda a fare cosa? Per fare cosa? Per fare quale azione? La preposizione PER invece risponde alla domanda perché? CON QUALE OBIETTIVO? Per quale motivo?

Semplicemente queste sono le due domande che dovete farvi prima di capire se usare la preposizione A o usare la preposizione PER.

Facciamo un altro esempio: ‘corro a studiare’, vedete? Questa frase corro per fare quale azione? A fare cosa? A fare quale azione? Corro a studiare. Ma se io dico ‘corro per dimagrire’, in questo caso non sto dicendo corro a fare l’azione di dimagrire, ma sto dicendo corro con l’obiettivo di dimagrire, perché voglio dimagrire, al fine di dimagrire, quindi sto esprimendo la causa, in questo caso.

Passiamo adesso invece al quinto punto cioè a quelli che ho chiamato casi isolati. In questo gruppo troviamo i verbi dispiacere, ringraziare, scusarsi. Con questi tre verbi in italiano possiamo usare sia la preposizione DI prima dell’infinito che la preposizione PER.

Esempio: ‘mi dispiace di aver causato problemi’, ‘mi dispiace per aver causato problemi’. In entrambi i casi stiamo praticamente dicendo la stessa cosa. Secondo caso: ‘ti ringrazio di essere venuto’, ‘ti ringrazio per essere venuto’. Terzo caso, scusarsi: ‘mi scuso di non essere intervenuto’, ‘mi scuso per non essere intervenuto’. Come vedete con questi tre verbi possiamo usare la preposizione DI e la preposizione PER e in questi due casi sostanzialmente la cosa che stiamo dicendo è praticamente la stessa, non c’è una grande sfumatura di significato. Se vogliamo cercare la sfumatura di significato c’è ma è veramente minima, quindi non concentriamoci su cose non importanti. Con questi tre verbi potete scegliere di memorizzare una preposizione o DI o PER e usarla sempre nello stesso modo, con lo stesso significato, perché non fa alcuna differenza.

Ebbene cari e care ascoltatori e ascoltatrici, studenti e studentesse, io ho finito con la lezione di oggi, spero che tutto è stato chiaro, mi raccomando le domande nei commenti, non abbiate paura di fare domande e se volete esercitarvi sul nostro sito trovate degli esercizi a correzione automatica su questo argomento.

Io vi ringrazio come sempre, sempre, sempre per il vostro ascolto e vi auguro una splendida giornata o serata e ci sentiamo alla prossima, ciao!

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