Come lavorare con il film e il commento
Per sfruttare al meglio questo contenuto ti consiglio di seguire questi passaggi:
Prima di tutto, guarda il film senza interruzioni. Non importa se non comprendi ogni parola: concentrati sulla trama, sui personaggi, sulle emozioni e su ciò che accade. Cerca di cogliere il senso generale, anche attraverso immagini e contesto.
Dopo la visione, ascolta il mio commento, che ti aiuterà a comprendere meglio gli aspetti storici, linguistici e culturali presenti nel film. Il commento è pensato per accompagnarti in una riflessione più consapevole e profonda.
Il commento è diviso in tre sezioni:
Dopo l’ascolto del commento, ti invito a svolgere gli esercizi di comprensione disponibili. Ti serviranno per verificare quanto hai compreso del film e del commento, e per consolidare i contenuti linguistici e culturali.
Infine, partecipa all’incontro live del mese. Sarà un’occasione per discutere insieme del film, fare domande su eventuali parti non chiare e confrontarti con gli altri studenti. Potrai anche condividere le tue riflessioni, ricevere spiegazioni personalizzate e approfondire ciò che più ti ha colpito.
Buon lavoro e buona visione!
Benvenuto e benvenuta nel primo contenuto della videoteca, lo spazio della piattaforma dedicato all’analisi dei film. Il cinema è lo specchio della società, e in questo spazio voglio guidarti nella comprensione della cultura italiana attraverso l’analisi dei film. Procederò in ordine temporale, per darti la possibilità di vedere l’evoluzione e il cambiamento della cultura italiana negli anni.
Il cinema italiano nasce tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, distinguendosi presto per la produzione di film storici e spettacolari come Cabiria (1914). Tuttavia, con la Prima guerra mondiale, l’industria cinematografica italiana subisce un brusco rallentamento: la produzione cala drasticamente e l’Italia perde terreno rispetto alle emergenti potenze cinematografiche straniere, come gli Stati Uniti. Durante il ventennio fascista (1922–1943), il regime utilizza il cinema come strumento di propaganda, incentivando la nascita di Cinecittà (1937) e il controllo statale sulla produzione. Accanto ai film celebrativi del regime, si sviluppano anche commedie leggere e drammi borghesi, che rispecchiano una società in trasformazione, anticipando il neorealismo, una corrente cinematografica del dopoguerra (di questo parleremo in futuro).
Questo contenuto è riservato agli abbonati!
Puoi aumentare o diminuire la velocità dell’audio:
Puoi cliccare sulle parole (1) per aprire la loro definizione (2):