La Tanella di Pitagora
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#70: Vlog in Italiano | La Tanella di Pitagora

Questo è il terzo docu-podcast che pubblichiamo su LerniLango. Un docu-podcast è un podcast documentario, un vlog diciamo con audio e video. L’episodio di questa settimana vi guiderà alla scoperta di un piccolo monumento nascosto tra le colline toscane, la tanella di Pitagora. Scopri di più su https://lernilango.com.
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#70: Vlog in Italiano | La Tanella di Pitagora
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Introduzione

Questo è il terzo docu-podcast che pubblichiamo su LerniLango. Un docu-podcast è un podcast documentario, un vlog diciamo con audio e video. L’episodio di questa settimana vi guiderà alla scoperta di un piccolo monumento nascosto tra le colline toscane, la tanella di Pitagora.

Trascrizione

State ascoltando un docu-podcast, prodotto da LerniLango, un’infrastruttura online per l’apprendimento della lingua italiana. Per saperne di più e per leggere la trascrizione del docu-podcast vienici a trovare su LerniLango.com. Per adesso, buon ascolto del docu-podcast “La tanella di Pitagora”.

È il 4 aprile del 1566 e Giorgio Vasari, pittore, architetto, storico dell’arte italiano (conoscete la Galleria degli uffizi a Firenze? Bene, Vasari è stato l’architetto che l’ha progettata), dicevo, è il 4 aprile del 1566 e Giorgio Vasari scrive, in una lettera indirizzata ad un suo amico, che passeggia sotto Cortona, letteralmente sotto Cortona, perché Cortona è una città costruita sulla cima di un colle, quindi Vasari passeggia, immaginiamo in questa tiepida e piacevole mattina del 4 aprile del 1566, Vasari passeggia nelle zone di campagna sottostanti alla città di Cortona.

Perché questa passeggiata? Per vedere un’anticaglia, scrive, chiamata dai locali grotta di Pitagora.

Un’anticaglia è un oggetto antiquato, lontano dai gusti del tempo, una cosa antica, semplicemente. Un’anticaglia può anche essere un oggetto acquistato al mercatino delle pulci, o mercatino dell’usato.

L’anticaglia di cui parla Vasari però non è un oggetto, ma un monumento situato in una stradina di campagna sui fianchi dello stesso colle, ripeto, sulla cui cima sorge la città di Cortona, stradina dalla quale si può ammirare la val di Chiana che vedete ora di fronte a voi.

Ora, invece, siamo di fronte al luogo recintato dove è custodita la tanella di Pitagora, l’anticaglia di cui parla Vasari, cioè un suggestivo monumento funebre risalente al II secolo a.c.

Attraversando questo cancello, si accede a questo pezzo di terra a forma di serratura circondata da cipressi toscani: all’estremità rotonda della serratura potete vedere il monumento, la tanella di Pitagora (e anche un bassotto in esplorazione).

Ma chiariamo un po’le cose: ho detto che questo è un monumento funebre del II secolo a.c., ma che è denominato tanella di Pitagora. Cosa c’entra dunque Pitagora, filosofo greco, con questo monumento?

In realtà assolutamente nulla.

Il nome deriva da una confusione che è stata fatta tra Crotone, città di Pitagora, in Calabria, e Cortona, città dove è sito il monumento, e quindi si è creduto a lungo che questa fosse la casetta in cui Pitagora professasse e insegnasse la sua filosofia.

Questa confusione ha dato il nome alla tanella, che in realtà è un monumento funebre, una tomba, risalente al periodo etrusco.

Questo monumento è stato costruito per ospitare le urne con le ceneri dei defunti di una famiglia etrusca cortonese, i Gusu.

Questi che vedete ora si chiamano loculi, ed erano delle piccole nicchie dove venivano poste le urne contenenti le ceneri dei defunti.

In passato si accedeva alla tomba attraverso una porta d’ingresso, e, vedete, si possono ancora vedere i buchi nella pietra per i cardini della porta.

La struttura è fatta in arenaria, un tipo di roccia, ha un basamento circolare e una volta a botte che la sovrasta.

La parte dove ci sono i loculi è chiamata camera sepolcrale.

Le informazioni su questo monumento son finite, perché è piccino, e una cosa piccina si descrive in poco tempo.

Per questo vorrei fare un piccolo commento sul perché visitare questa anticaglia italiana, sul perché vale la pena venire a vedere questa montagna di pietre (perché, non prendiamoci in giro, siamo di fronte ad una montagna di pietre).

Beh, primo perché siamo di fronte ad una montagna di pietre del II secolo a.c.!

Nella terra di Dante, nella terra del Rinascimento, tra le super fotografate colline toscane, pouf, un monumento del II secolo a.c.: stratificazioni storiche incredibili!

Provo sempre un brividino di avventura quando qualcosa mi ricorda che l’Italia è una cipolla, a strati, o, come diceva la mia professoressa al liceo, uno scolapasta di culture e popoli.

Beh, poi, le anticaglie in generale sono dei luoghi perfetti per prendersi una pausa dal rumore della vita, e non sto qui a dire quanto le pause dal rumore facciano bene perché immagino lo sappiate.

Quindi, concludo così questo piccolo video, questa piccola passeggiata nella storia italiana che spero vi sia piaciuta e spero sia stata una piccola e piacevole pausa per voi.

Grazie per l’ascolto.

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