Caro diario,
“prima di fiorire bisogna potare”. Il 10 agosto è stato l’anniversario della morte di una scrittrice che amo molto, di una scrittrice che in tanti modi ha influenzato e continua a influenzare la mia vita lavorativa e no. La scrittrice è Michela Murgia. Per celebrare l’anniversario della sua morte ho ascoltato una sua intervista in cui ha detto questa frase che ha cambiato i miei occhi interiori, il mio modo di filtrare e capire il mondo: prima di fiorire bisogna potare, senza potatura non c’è fioritura.
Ho lasciato che questa frase riposasse un po’ dentro di me prima di condividerla e commentarla in questo spazio, nel mio diario.
Sono partita da questa domanda: come si può applicare il contenuto di questa frase all’apprendimento linguistico?
Ecco alcune conclusioni a cui sono arrivata.
Innanzitutto, l’azione di potare potrebbe essere vista come l’eliminazione degli errori e delle abitudini sbagliate. Così come la potatura in giardinaggio serve a rimuovere rami secchi o malformati per favorire la crescita sana della pianta, nell’apprendimento linguistico è importante identificare e correggere gli errori ricorrenti o le cattive abitudini nell’uso della lingua. Questo processo di “potatura” aiuta a evitare che gli errori si radichino, permettendo così un apprendimento più efficace e preciso. Solo dopo aver “potato” queste abitudini errate, lo studente può “fiorire”, cioè raggiungere una competenza linguistica più avanzata e fluente.
In secondo luogo, la potatura richiede di decidere quali rami sono più importanti per la crescita futura della pianta. Allo stesso modo, nell’apprendimento linguistico, è necessario focalizzarsi sulle aree che richiedono maggiore attenzione. Ad esempio, un apprendente potrebbe decidere di concentrarsi su aspetti fondamentali come la grammatica di base prima di affrontare argomenti più complessi. Questa selettività, questa focalizzazione sulle priorità, consente di costruire solide fondamenta linguistiche, essenziali per il successo a lungo termine.
Infine, la potatura implica anche la rimozione di ciò che è superfluo, permettendo alla pianta di concentrare le sue risorse su ciò che è vitale. Nell’apprendimento linguistico, questo può essere paragonato alla gestione del tempo e delle energie. Gli studenti devono imparare a concentrarsi su ciò che è davvero utile e necessario per il loro progresso, evitando distrazioni o contenuti irrilevanti che possono ostacolare o rallentare il loro sviluppo linguistico.
Potare un metodo di studio che non funziona, potare la focalizzazione su cose superflue, potare le scuse per non iniziare a parlare mai e mettersi in gioco, potare i pensieri limitanti, potare i luoghi comuni, potare la procrastinazione, potare metodi di studio che funzionano per altre discipline più scientifiche e non per l’apprendimento linguistico.
Per potare bene servono mani che sanno farlo, per questo è importante affidarsi a degli insegnanti.
I miei studenti e le mie studentesse mi chiedono spesso “cosa devo fare per migliorare”? Se ora mi stessero ascoltando, direi loro di iniziare a farsi e a farmi una domanda diversa: cosa devo potare per poter migliorare? Dopo aver fatto questa domanda, però, devono essere pronti e pronte ad ascoltare la risposta, e dunque la verità dell’insegnante che sarà diversa dalla loro verità e da quello che credono di sé stessi e sé stesse.
Alla prossima caro diario.