I 3 elementi essenziali per raggiungere un livello avanzato di lingua italiana

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🌱🪴🌳Migliorare in italiano non è semplice, ma non è neanche impossibile. 

Capisco la tua frustrazione, l’ho provata anche io e spesso la provo ancora con la lingua inglese, ma ti assicuro che c’è un modo per migliorare davvero. 

In questo episodio condivido con te i tre elementi indispensabili in un percorso di studio per chi ha l’obiettivo di raggiungere un livello avanzato di italiano raccontandoti la storia che c’è dietro l’inizio del mio percorso di studio della lingua italiana, percorso che mi ha portata a raggiungere un livello avanzato. 

Anche io, prima di diventare insegnante, sono stata studentessa della mia lingua madre, perché essere madrelingua e avere un livello avanzato sono due cose diverse. 

I tre elementi sono: 

  1. lo sviluppo della consapevolezza linguistica, metalinguistica e del processo di apprendimento;
  2. lo studio della grammatica;
  3. la fruizione di contenuti complessi che fanno sforzare il mio cervello e mi aiutano a pensare e a creare argomentazioni logiche.

 

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Con amore,
Simona✨

Lingua italiana insieme
Lingua italiana insieme
I 3 elementi essenziali per raggiungere un livello avanzato di lingua italiana
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Trascrizione

Ciao, tu che ascolti, ti do il benvenuto nel mio podcast.
Mi chiamo Simona e guido esseri umani da ogni parte del mondo a sviluppare consapevolezza del processo e autonomia nel processo di apprendimento linguistico per raggiungere un livello avanzato di lingua italiana insieme.
Io non sono madrelingua. Io sono anche madrelingua. Non mi stancherò mai di ripetere la differenza che c’è tra essere madrelingua e possedere un livello avanzato di lingua italiana, possedere la padronanza linguistica. Livello avanzato e padronanza linguistica sono sinonimi. Per poter iniziare un percorso efficace di crescita e sviluppo linguistico è importante partire da questa consapevolezza: capire la differenza che c’è tra queste due cose.
Anche per me questa differenza non è sempre stata chiara. C’è stato un momento, un episodio specifico nella mia vita, nel mio percorso di studi, che mi ha fatto realizzare questa cosa che prima non sapevo, perché prima di questo episodio io davo per scontato che essere madrelingua, e quindi essere cresciuta in Italia ascoltando l’italiano e parlando l’italiano, pensavo che tutto questo bastasse per potermi considerare padrona della mia lingua, competente nella mia lingua madre.
Da quell’episodio, da quell’evento, mi sono accorta che avrei avuto bisogno di lavorare diversamente per padroneggiare la mia lingua. Migliorare in italiano non è semplice, ma non è neanche impossibile.
Io capisco la tua frustrazione: l’ho provata anch’io e spesso la provo ancora, ma ti assicuro che c’è un modo per migliorare davvero.
Oggi, nell’episodio di oggi, voglio condividere con te i tre elementi indispensabili in un percorso di studio se tu hai l’obiettivo di raggiungere un livello avanzato di italiano e lo farò raccontandoti la storia che c’è dietro l’inizio del mio percorso di studio della lingua italiana, percorso che mi ha portata a raggiungere un livello avanzato.
Anche io, prima di diventare un’insegnante, sono stata una studentessa della mia lingua madre. Non parlo mai di ciò che non conosco, di ciò che non ho sperimentato.
I tre elementi principali, dunque, per raggiungere questo livello avanzato sono: lo sviluppo della consapevolezza linguistica e del processo di apprendimento, lo studio della grammatica, ed infine la fruizione di contenuti complessi che fanno sforzare il cervello e aiutano a pensare e creare argomentazioni logiche.
Ho iniziato l’università nel 2012, avevo circa 19 anni e ricordo ancora molto bene l’esame di letteratura latina, letteratura e lingua latina. Lo ricordo molto bene perché per questo esame dovetti scrivere una tesina. C’era una parte scritta dell’esame, appunto la tesina, e una parte orale, più una parte di traduzione.
Parte di traduzione va bene. Parte orale va bene. Arriviamo alla parte della tesina e lì accadde il fatto che, molto probabilmente, ora che penso adesso nel presente, ha dato inizio al percorso che poi mi ha portata a diventare un’insegnante di italiano.
La traduzione era andata bene, la parte orale era andata bene quindi io, da studentessa diligente quale sono e quale sono sempre stata, mi presentai alla discussione della tesina abbastanza sicura di me stessa. Arrivata lì… beh, i fatti andarono diversamente.
Il professore, leggendo la mia tesina, mi disse che non aveva assolutamente un buon livello di lingua, e devo ammettere che questa cosa mi turbò molto, perché non me lo aspettavo per niente. Negli anni precedenti ero andata a scuola, avevo frequentato il liceo, avevo scritto, letto… Insomma, credevo di possedere quella competenza, quella padronanza linguistica che mi avrebbe permesso di avere dei buoni risultati anche all’università, ma ovviamente non fu così.
E a quel punto iniziò il discorso, il commento del professore, che in realtà, devo dire, mi piacque molto e mi piacque molto perché commentò il mio lavoro scritto, la mia tesina, con l’intenzione di farmi comprendere veramente quale fosse il problema di quello che avevo scritto. Non mi fece sentire umiliata, non mi fece sentire stupida. Mi spiegò. Si prese del tempo per spiegarmi cosa c’era che non andasse con ciò che avevo scritto, con il lavoro che avevo prodotto, e sono convinta che è stato proprio questo suo atteggiamento a darmi la motivazione adatta per iniziare un percorso di miglioramento, perché, se mi fossi sentita umiliata dalle sue parole, molto probabilmente mi sarei demoralizzata, non avrei mai cercato di migliorare, e quindi proprio per questo motivo io provo una grande gratitudine nei confronti di questo insegnante. E quindi, proprio sulla base di questa osservazione, vorrei iniziare a parlarti del primo elemento essenziale quando si vuole raggiungere un livello avanzato, quando si vuole migliorare.
Il primo elemento è la consapevolezza. Perché se il professore si fosse limitato a dire: “Questo non è giusto, questo è sbagliato, questo non va bene, questo è un errore”, senza spiegarmi il perché, molto probabilmente io mi sarei sentita semplicemente scoraggiata e incapace. “Hai sbagliato, punto”. Quindi, c’è qualcosa che non va con te.
No. Hai sbagliato per questi motivi: 1, 2 e 3. Spiegandomi i motivi dei miei errori, non avendo lui, il professore, l’intenzione di umiliarmi ma l’intenzione di aiutarmi a capire, aiutarmi a comprendere, in questo modo io ho potuto sviluppare consapevolezza dei miei errori e capire cosa ci fosse dietro e cosa mancasse alla mia formazione linguistica.
Iniziò a parlare di punteggiatura. Iniziò a parlare di sintassi. Iniziò a parlare di struttura del testo e articolazione del testo. Iniziò a parlare di vocabolario. Iniziò a parlare di parole colloquiali, strutture colloquiali, lingua standard, eccetera eccetera. Con tutte queste parole mi rese consapevole di ciò che c’era dietro la competenza linguistica.
Quindi, la correzione non fu: “Questo è sbagliato, lo correggo così, basta, non ti do nessuna spiegazione”. No. La correzione fu: “Questo è sbagliato. Ti spiego il perché per farti capire che questi errori non dipendono da te, in quanto persona sbagliata e incapace di padroneggiare la lingua, ma dipendono dal fatto che molto probabilmente non sei consapevole di quello che c’è dietro questo errore linguistico”.
Spiegandomi il perché, mi rese consapevole. Quindi, questo è il primo elemento, quando vogliamo raggiungere un livello avanzato di lingua italiana, la consapevolezza.
Bisogna essere consapevoli di tante cose quando si studia una lingua. Bisogna essere consapevoli delle strutture grammaticali, delle strategie e dei metodi di studio, del processo di apprendimento linguistico, dei fattori sociali, culturali, psicologici ed emotivi alla base dell’apprendimento linguistico.
Ed essere consapevoli aiuta a fare cosa? Aiuta ad avere il giusto atteggiamento, la giusta impostazione mentale nei confronti dello studio. Essere consapevoli aiuta a gestire l’errore, gli insuccessi, i blocchi. Aiuta a gestire tutte queste cose in modo consapevole, in modo diverso, per poter trasformare questi limiti in strategie per migliorare.
Il professore mi ha detto che ho problemi con la sintassi scritta? Benissimo, vado a studiare la sintassi scritta dell’italiano. Non mi sento incapace a priori, ma dico: questo argomento non lo conosco, benissimo, vado a studiare. Non è colpa mia perché io sono incapace, ma è colpa mia nel senso che io non conosco questa cosa.
Quindi, ecco a cosa serve la consapevolezza, e la consapevolezza non vale soltanto per la grammatica, ma vale per tante altre cose. Vale, per esempio, per il metodo di studio e le strategie di apprendimento. Continuo a studiare il vocabolario in questo modo, ma non funziona? Se sono consapevole, cosa accade?
Accade che vado a studiare i metodi di apprendimento del vocabolario o chiedo all’insegnante: “Quali sono i metodi di apprendimento del vocabolario?”, in questo modo divento consapevole e mi rendo conto che il modo in cui stavo apprendendo il vocabolario non era il modo giusto, quindi, correggo. Correggo e non abbandono, non mollo, perché il problema non sono io che sono incapace. Il problema è che non ho la consapevolezza giusta, la conoscenza giusta.
Conoscere rende consapevoli. Essere consapevoli aiuta a superare i propri limiti e a implementare il proprio metodo di studio.
Attraverso la spiegazione degli errori che avevo commesso quel giorno ricordo che divenni consapevole di un’altra cosa molto importante che fino ad allora non conoscevo, non consideravo, e cioè la complessità della lingua italiana e l’importanza di studiare e di conoscere tale complessità.
Non avevo mai sentito parlare di italiano colloquiale, italiano regionale, italiano scritto, italiano parlato, il vocabolario regionale, eccetera eccetera. Avrei poi approfondito tutti questi argomenti nel mio corso di linguistica, di sociolinguistica, di storia della lingua italiana, eccetera eccetera, quindi in futuro avrei comunque studiato tutte queste cose, ma in quel momento si aprì davanti a me un mondo vastissimo che io non conoscevo. Credevo che ci fosse un unico italiano: unico, immutabile, immodificabile, con delle regole rigide. Con i suoi commenti, invece, io mi resi conto della complessità della mia lingua e dell’importanza, dunque, di analizzare le strutture formali della mia lingua madre.
Che cosa significa analizzare le strutture formali della mia lingua madre? Significa studiare la grammatica. Non conoscere la grammatica, non conoscere le strutture formali della lingua che stiamo studiando è come andare in bicicletta con gli occhi chiusi.
Che cosa succede se vai in bicicletta con gli occhi chiusi? Ti puoi fare del male, puoi sbattere da una parte all’altra, puoi cadere al primo ostacolo, ma soprattutto puoi far del male agli altri.
Ora passiamo dalla bicicletta alla comunicazione: senza la grammatica, la comunicazione è incompleta, la lingua è incompleta, e non è un problema solamente per noi, che non siamo capaci di esprimerci come vorremmo, non siamo capaci di portare il discorso linguistico, la comunicazione, dove vogliamo noi.
Il punto è che creiamo dei problemi anche per gli altri. Perché una persona che non conosce la grammatica, che non studia la grammatica, non si fa capire dagli altri. Parlare bene, comunicare bene, farsi capire bene dagli altri, comunicare messaggi efficaci, è una grandissima forma di rispetto.
Quindi, primo elemento: consapevolezza. La conoscenza crea consapevolezza. La consapevolezza crea il giusto atteggiamento nei confronti dei limiti e degli errori.
Secondo punto: la grammatica. Senza grammatica non siamo padroni della lingua. Apprendiamo la lingua passivamente e riproduciamo, come dei pappagalli, tutto quello che sentiamo senza esserne in controllo, senza portare la comunicazione dove vogliamo noi.
Ad un certo punto della sua correzione, ci spostammo sui contenuti della mia tesina, e il professore mi fece esattamente questa domanda. Mi chiese: “Ma lei ha dei pensieri?”
“In che senso? Certo che penso, certo che ho dei pensieri! Che cosa significa questa domanda? E che c’entra con quello che ho scritto?”.
Mi confuse molto questa domanda e risposi un semplice: “Sì.” Lui mi disse: “Lei ha 19 anni, però da quello che leggo lei si esprime come se ne avesse molti di meno. Non c’è complessità nel pensiero, non c’è profondità in quello che dice, e non vedo pensieri personali. Vedo semplicemente le frasi che ha letto nei libri di riferimento per scrivere questa tesina, vedo le frasi presenti in questi libri e vedo che lei le ha prese e le ha trasformate in modo diverso. Quindi, praticamente, ha copiato quello che c’era nel libro, ha fatto un piccolo collage e ha creato questo testo. Ma dov’è il suo pensiero? Dov’è lei? Che cosa pensa effettivamente di quello che ha letto? In questo testo non c’è organizzazione logica del discorso. In questo testo non ci sono pensieri complessi, non ci sono pensieri profondi, non ci sono pensieri personali. Quello che vedo in questo testo…”, sto citando le parole del professore, “Quello che vedo in questo testo è una persona che ha preso quello che ha letto nel libro, lo ha copiato, ha cambiato qualche parola e lo ha scritto su questa tesina.”
E questo è il terzo elemento essenziale per raggiungere un livello avanzato: la complessità di quello che diciamo e del modo in cui lo diciamo.
Pensieri disconnessi, frasi messe una accanto all’altra senza senso, senza connessione, pensieri superficiali, pensieri copiati da altri… tutti questi elementi non appartengono a un livello avanzato.
E da questa sua osservazione, che cosa capii?
Capii, innanzitutto, che la lingua è l’impalcatura del pensiero. Il pensiero, quello che abbiamo dentro la testa, quello che pensiamo, le nostre idee, possono uscire fuori solamente all’interno della struttura linguistica, e le strutture formali, le strutture grammaticali, hanno proprio questa funzione: hanno la funzione di far uscire fuori il pensiero, perché questo pensiero diventi comprensibile agli altri.
Immagina una persona che pensa e non può parlare. Come esce fuori il pensiero? Come escono fuori le tue idee? Escono attraverso la lingua.
Quindi, se non ci sono idee, se non ci sono pensieri sulle cose, se già nella tua lingua madre non sei abituato o abituata a parlare di cose complesse, ad avere pensieri complessi, profondi, approfonditi, articolati, non saperlo fare in una lingua straniera, anche se hai studiato la grammatica, anche se hai studiato il vocabolario, è assolutamente normale. È logico, come ben vedi. Quindi, questo cosa ci fa capire?
Innanzitutto ci fa capire che studiare una lingua non è soltanto una questione di memorizzazione di parole e regole grammaticali, ma è anche uno sviluppo del pensiero, uno sviluppo delle nostre idee, in modo tale che poi queste idee, questo pensiero, possano uscire fuori nel mondo, nella comunicazione, attraverso le strutture linguistiche.
Ma questo ci fa capire anche un’altra cosa ancora più importante, e cioè: tutto quello che mettiamo nel nostro cervello ha importanza.
Se mangio cibo spazzatura, cibo non salutare, il mio corpo ha delle conseguenze. Sento le conseguenze nel mio corpo, giusto?
Lo stesso vale con i contenuti che consumiamo, con i contenuti che ascoltiamo e leggiamo.
Se leggo contenuti semplici, farò pensieri semplici. Se guardo contenuti spazzatura, avrò pensieri spazzatura. Se ascolto e leggo cose molto superficiali, avrò pensieri e parlerò in modo superficiale.
E attenzione a questa cosa: io non sto dicendo che in generale non va bene ascoltare e leggere cose semplici, ascoltare e leggere cose superficiali. Non voglio condannare in modo assoluto questa cosa.
Sto solo dicendo che, se il tuo obiettivo è davvero quello di raggiungere un livello avanzato e la padronanza linguistica, devi aumentare il livello e la difficoltà di ciò che consumi, la complessità di ciò che consumi, e per “consumi” intendo ciò che leggi e ascolti. Per poter migliorare davvero, per poter avanzare davvero, quando leggi o ascolti qualcosa, dal tuo cervello deve uscire fumo. Devi sentire lo sforzo della comprensione.
E anche questo non significa che devi farlo ogni giorno, mattina, pomeriggio e sera. Assolutamente no. Ma devi iniziare a farlo con più frequenza.
Quello che entra nel nostro cervello esce, così come quello che mangiamo ha un impatto sul nostro corpo.
Quindi: conoscere per sviluppare consapevolezza, per avere l’atteggiamento giusto nei confronti di limiti, errori e blocchi. Studiare la grammatica, perché senza la grammatica, senza le strutture formali, non abbiamo controllo linguistico, ma parliamo come pappagalli.
Tre: consumare contenuti difficili, perché ciò che entra è uguale a ciò che esce.
Ecco i tre elementi essenziali per poter raggiungere un livello avanzato di lingua italiana.
In questo episodio di podcast ti ho parlato di questi tre elementi in modo molto generico e non approfondito. Nel mio webinar gratuito “I tre elementi essenziali per raggiungere un livello avanzato di lingua italiana”, approfondisco ancora di più questi tre elementi. Ti porto ad una comprensione profonda di questi tre elementi, per aiutarti a impostare il giusto metodo di studio, per aiutarti a sviluppare il giusto atteggiamento nei confronti dello studio.
Se vuoi guardare questo mio webinar gratuito, mandami un messaggio in privato e ti dirò come fare.
Quindi, adesso prenditi un momento per assorbire tutto quello che ti ho detto. Se vuoi, fai un piccolo esercizio di scrittura in cui fai un riassunto delle mie parole e scrivi poi come ti fanno sentire queste parole. Scrivi cosa pensi, se sei d’accordo o non sei d’accordo.
Come sempre, io sono felicissima di leggere la tua opinione. Per questo motivo, se hai qualche commento da fare a quello che ho detto all’interno di questo episodio, scrivimi in privato. Mandami un’email e sarò felicissima di leggerti.
Se ancora non stai riuscendo a migliorare come vorresti, ti prego non ti arrendere, ma impara a sviluppare consapevolezza, impara ad assumere l’atteggiamento giusto. Perché la consapevolezza e il giusto atteggiamento sono i due elementi che determinano il successo di un percorso di apprendimento, il successo di qualsiasi percorso nella vita, in realtà, e quindi, anche per quanto riguarda l’apprendimento delle lingue: non ti arrendere. Abbi pazienza, studia, diventa consapevole, e vedrai che inizieranno ad arrivare i risultati.
Grazie per il tuo ascolto. Ci sentiamo nel prossimo episodio.
Se questo episodio ti ha lasciato qualcosa, ti è stato utile, ti ha dato maggiore consapevolezza, sicurezza e voglia di studiare, il modo migliore per ringraziarmi è votare con le stelline o lasciare una recensione.
Imparare una lingua straniera aiuta a costruire ponti tra persone e culture diverse, e in questo mondo dove si costruiscono muri per escludere, il tuo è un atto rivoluzionario.
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Grazie per il tempo che mi hai dedicato: è un dono prezioso e te ne sono grata.
Alla prossima!
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