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LERNILANGO

Diario di un’insegnante – Settimana 149

Trascrizione

Caro diario,

questa settimana voglio raccontarti una grande lezione che mi ha dato mio nipote di quattro anni, sì, esatto, mio nipote di quattro anni, un bambino di quattro anni mi ha dato una grande lezione.

Lo scorso fine settimana sono stata nel mio paese, dove vive la mia famiglia, e ho passato il fine settimana con loro. Io e mio nipote abbiamo iniziato questo gioco, dovevamo costruire le mura di una fortezza con i lego, proprio come la fortezza nel signore degli anelli, e dopo aver costruito questa fortezza lui avrebbe dovuto fare Godzilla che distruggeva con i suoi piedoni da dinosauro questa fortezza, benissimo. Mentre costruivamo il muro, io con le mie manie di precisione dicevo a mio nipote “metti uno accanto all’altro i pezzi della stessa misura e alterna, prima metti un colore e poi metti un altro, così facciamo un muro armonico, equilibrato, così c’è un senso, un motivo”. Lui mi ha guardata e mi ha detto “ok”. Dopo un po’, mentre facevamo questo lavoro seguendo il mio metodo, mi guarda e mi dice “zia, io voglio fare quello che voglio, non mi piace questo modo, io faccio il mio modo migliore, per me”…sono rimasta in silenzio, ho detto, l’ho guardato e ho detto “ok, hai ragione, scusa”.

Qual è la lezione, la grande lezione che mi ha insegnato mio nipote questa settimana?

Gli adulti, e in generale dunque gli educatori di qualsiasi tipo, pensano sempre di sapere cosa sia giusto, e in parte lo sanno perché hanno più esperienza, hanno più conoscenze, hanno studiato per fare il loro lavoro, quindi gli educatori, gli insegnanti in generale sì, sanno di più, però, c’è sempre un però, è sbagliato, sbagliatissimo, pensare di avere sempre ragione, perché anche la persona che viene educata, diciamo, il figlio, il nipote, lo studente, l’alunno, eccetera, anche lui o lei ha ragione, nel senso che si ascolta, si conosce, e sa quali sono i suoi bisogni, e lo sa molto più dell’educatore certe volte.

Quindi caro diario mio nipote mi ha ricordato una lezione che spesso dimentico, perché appunto è una cosa che si può dimenticare facilmente quando si pensa di avere ragione, quando si è in quella posizione non dico superiore, perché è una parola che non mi piace, ma in quella posizione di conoscenza maggiore di certe cose. Conoscendo e sapendo di più, ci si può dimenticare di ascoltare e riconoscere i bisogni dei propri studenti. Non posso sapere sempre tutto, non posso sempre sapere come i miei studenti si sentono, non posso sempre sapere cosa è giusto per loro.

Quindi quello che vorrei dire ai miei studenti se ascoltassero in questo momento è di ascoltarmi certamente, seguire i miei consigli, certamente, ma di ascoltarsi anche, di capire ciò che è giusto per loro mentre studiano, perché proprio come mio nipote possono avere ragione e sanno, conoscono ciò che è meglio per loro.

Quindi, per concludere, in generale un buon percorso di apprendimento insieme dovrebbe basarsi su un ascolto reciproco, io ascolto te, tu ascolti me, io studente ascolto me stesso, io insegnante ascolto me stessa.

Bello, mi piace: grazie piccolo Giò per averci insegnato questa grande lezione questa settimana.

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