Trascrizione
Caro diario,
questa settimana sono molto stanca, sento che le mie energie fisiche non sono molto alte, e molto probabilmente mi sto per ammalare, quando mi sento così è perché il mio sistema immunitario sta combattendo contro qualcosa, quindi speriamo che vincerà il mio sistema immunitario e non il virus perché mi sento proprio come prima di avere un raffreddore.
Comunque, perché ti parlo di stanchezza? Ti parlo di stanchezza perché questa settimana ho riflettuto, a partire da delle cose successe con due mie studentesse, questa settimana ho riflettuto su quanto lo stato fisico del nostro corpo influenzi la nostra mente, è una cosa ovvia, come si dice, corpo sano in mente sana, i due sono collegati, però anche se è una cosa così ovvia noi molto spesso tendiamo a dimenticarci di quanto corpo e mente siano connessi tra di loro e di quanto il benessere di uno influisca sul benessere dell’altra, il benessere del corpo influisce sul benessere della mente, il benessere della mente influisce sul benessere del corpo. Mi è capitato, questa settimana, che due mie studentesse stessero completamente a pezzi fisicamente ed emotivamente per tante cose, e ovviamente la loro performance in italiano non è stata eccezionale, però nonostante stessero a pezzi entrambe si sono presentate a lezione: ecco, questo mi ha fatto riflettere molto.
Mi ha fatto riflettere molto perché presentandosi mi hanno mostrato il loro impegno in quello che fanno, ma anche il coraggio di fare qualcosa nonostante non fossero al 100% delle loro condizioni fisiche e mentali, e dico questo perché a causa del perfezionismo che si nasconde in ognuno di noi, tendiamo a non fare le cose perché non abbiamo raggiunto la perfezione, e invece no, non è così. Innanzitutto, cosa significa perfezione? Riflettiamo su questo concetto, esiste la perfezione, e se esiste, chi decide cosa è la perfezione? Secondo, io non credo che arriverà il giorno in cui ci sentiremo perfetti e pronti al 100%, la differenza è farlo comunque, presentarsi e farlo come dimostrazione dell’impegno che mettiamo nella cosa che stiamo facendo, a parte ovviamente se abbiamo 40 di febbre e non possiamo alzarci dal letto, ovviamente ci sono dei limiti, però il concetto è questo: presentarsi, farlo comunque anche se non siamo al massimo delle nostre energie, perché passo dopo passo, volta per volta, se manteniamo la costanza, perché questo è il punto, presentandosi a lezione queste studentesse hanno dimostrato di credere nel potere della costanza, con costanza, giorno dopo giorno, lezione dopo lezione, anche se non si è al 100% delle proprie capacità, con costanza si arriva sempre a qualcosa, quindi anche quando non siamo pronti, come capita a me ad esempio quando registro i video, ci sono dei giorni in cui mettermi davanti alla telecamera e parlare è doloroso mentalmente e fisicamente perché sono stanca, perché magari sono di cattivo umore, perché magari non mi va di parlare, ma lo faccio comunque, lo faccio comunque perché è il mio lavoro innanzitutto e perché credo nel potere della costanza, anche se un giorno non sono al 100%, se continuo a farlo migliorerò sempre di più, a volte basta solo presentarsi e fare il minimo ma farlo, è meglio fare il minimo che non fare niente, quello è sbagliato, a meno che, ripeto, non abbiamo la febbre a 40 e non possiamo muoverci dal letto, ma se non c’è un vero impedimento fisico, presentarsi è già tanto, quindi questo vorrei dire ai miei studenti se mi stessero ascoltando caro diario, vorrei dire loro che quando pensano che si presentano alla lezione e stanno sprecando quella lezione perché non sono al 100% delle loro energie sbagliano, sbagliano a pensare questo perché il solo fatto di essere lì è qualcosa, e nonostante non ci siano tutte le energie qualcosa comunque sta accadendo, qualcosa si sta mettendo in moto, la competenza si sta costruendo, presentarsi non è mai uno spreco di tempo, l’unico spreco è non fare le cose, quello è l’unico spreco.
Grazie caro diario per avermi ascoltata, ci sentiamo la prossima settimana.