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LERNILANGO

Diario di un’insegnante – Settimana 155

Trascrizione

Caro diario,

lo scorso fine settimana sono stata a Siena, la città in cui ho studiato all’università, per la triennale, sono stata a Siena per fare un corso di formazione per, attenzione attenzione, diventare somministratrice di esami CILS. Dunque, se ho passato l’esame, perché non è detto che io abbia passato l’esame, non è sicura questa cosa, ma se ho passato l’esame a partire da aprile 2024 sarò ufficialmente una esaminatrice agli esami CILS e lavorerò presso una scuola di lingua italiana per stranieri a Napoli. Sono molto contenta di questa cosa, amo i giorni degli esami CILS, si crea sempre un’energia bellissima, studenti e studentesse di culture diverse, impegno, sforzo, ansia, ma poi anche tanta felicità quando si finisce l’esame.

Comunque, non è di questo che voglio parlarti questa settimana caro diario, ma voglio parlarti di una riflessione fatta quando sono ritornata in pellegrinaggio, davvero in pellegrinaggio, nella mia biblioteca del cuore, la biblioteca di Fieravecchia a Siena. Sono scesa nel sotterraneo della biblioteca dove andavo a studiare, nella sezione dedicata alla letteratura inglese, e mi sono seduta al mio tavolo da lavoro, sempre uguale, sempre lo stesso, stessa sedia, stessa posizione, non è cambiato niente, neanche il silenzio meraviglioso che c’è in questo spazio.

Sono tornata nella biblioteca e in un attimo, davvero in un secondo sono tornata indietro nel tempo: è incredibile, mi stupisce sempre il potere che i luoghi hanno di farti viaggiare nel tempo, ed ero lì, ero lì, sono tornata agli anni dell’università, sentivo tutto, sentivo esattamente ciò che sentivo in quegli anni.

Questa settimana nel video di YouTube ho parlato di tempo di apprendimento, e in questo video ho cercato di rispondere a una domanda che mi viene spesso fatta, e cioè in quanto tempo si raggiunge un livello avanzato di lingua italiana. Come ho detto nel video, alla fine la risposta è: dipende. Il percorso non è uguale per tutti, comunque, nonostante ciò, secondo me ci vogliono tempi lunghi per apprendere e questi tempi lunghi funzionano, quindi portano dei risultati, se lo studente si fida del processo e arriviamo qui al quarto punto, perché ho detto nel video che avrei parlato del quarto punto nella mia pagina di diario. Arriviamo al quarto punto e diciamo che il percorso non è uguale per tutti, dipende, comunque ci vogliono tempi lunghi, i tempi lunghi funzionano se 1. lo studente si fida del processo e se 2. prova gioia, se si sente felice mentre studia.

Appena sono entrata nella mia biblioteca mi è venuto da piangere, e un po’ ho pianto onestamente perché davvero caro diario la felicità totale che io sentivo durante gli anni dell’università, in cui potevo dedicarmi dalla mattina alla sera allo studio di ciò che amo, quella felicità la sento adesso certo, perché ancora riesco a trovare dei momenti nella mia settimana per studiare, ma la felicità totale che avevo allora, che sentivo allora, difficilmente la recupererò, perché non ho abbastanza tempo per farlo, ma questo voglio dirti caro diario, la gioia che sentivo partecipando alle lezioni, studiando i manuali, leggendo i libri di letteratura, approfondendo le tematiche che amo, quella gioia è incomparabile, cioè non la posso paragonare a nient’altro. Riflettevo giù nella biblioteca innanzitutto su quanto potente è stata per me questa gioia, perché ancora dopo 10 anni, perché sono passati 10 anni dall’università, ancora, appena ho messo piede nella biblioteca, l’ho sentita, non è mai andata via, è sempre stata con me. Inoltre, ho riflettuto anche su quanto il successo del mio percorso universitario, e per successo non intendo voti altissimi, intendo proprio il fatto di riuscire a studiare, di riuscire a dare gli esami, perché non è scontato che si riesca a studiare all’università e che si riesca a dare gli esami, non è scontata questa cosa, io per successo intendo quello, cioè la capacità di essere arrivata fino alla fine, io sono convinta che il mio successo universitario sia legato proprio a questa gioia, perché senza gioia di apprendimento, senza gioia di fare quello che stiamo facendo è difficilissimo raggiungere dei risultati, raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissi, certo qui parliamo di apprendimento linguistico ma questa cosa riguarda qualsiasi cosa vogliamo fare nella vita, se non c’è gioia, se non c’è piacere, se non c’è felicità vera è inutile secondo me, bisogna cambiare strada, perché quella non è la strada giusta.

Quindi caro diario, ripeto: in quanto tempo si raggiunge un livello avanzato di lingua italiana? Dipende da tanti fattori, nonostante ciò, però, per raggiungere un livello avanzato ci vogliono tempi lunghi, i tempi lunghi funzionano, mostrano dei risultati se lo studente si fida del processo ma soprattutto, punto fondamentale, se lo studente prova gioia, se gli piace ciò che sta facendo, senza quest’ultima componente i primi tre punti non hanno senso, quindi caro diario se i miei studenti mi stessero ascoltando io gli direi che per raggiungere un determinato obiettivo nello studio della lingua italiana devono provare gioia, felicità, amore vero, profondo per quello che stanno facendo, appena si siedono e iniziano a lavorare devono proprio sentire dentro di sé gioia, se non c’è dovrebbero farsi qualche domanda, forse non stanno facendo la cosa che li rende felici.

Più gioia c’è più accelerano i tempi di apprendimento.

Alla prossima caro diario con altre riflessioni su questo bellissimo processo di studio della lingua italiana.

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