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LERNILANGO

Diario di un’insegnante – Settimana 157

Trascrizione

Caro diario,

ci siamo, è arrivata la settimana di Pasqua e finalmente prenderò qualche giorno di riposo per dedicarmi a dormire innanzitutto, mangiare cose buone e tanta cioccolata dell’uovo di Pasqua, godermi questo inizio di Primavera, leggere, stare con la mia famiglia e soprattutto con la mia nipotina, perché il 27 marzo è nata la mia piccola Aurora che non vedo l’ora di conoscere.

Prima di andare in vacanza per quattro giorni e poi ricominciare, questa settimana voglio prendermi qualche minuto per parlare di una cosa. In questo mese di marzo ho parlato di ciò che bisogna fare per raggiungere un livello avanzato, ho parlato di impegno, ho parlato di sforzo, ho parlato di fatica, ho parlato di ripetizione, ho parlato di costanza, insomma tutte parole che potrebbero essere viste in modo negativo.

Non vorrei caro diario che i miei studenti e le mie studentesse pensassero che l’apprendimento della lingua italiana sia come un’accademia militare o un campo di addestramento, non vorrei che arrivasse loro l’idea sbagliata rispetto a tutto quello che ho detto finora, e penso che sia importante dire che quando io parlo del fatto che serva impegno, del fatto che bisogna stancarsi, che bisogna sforzarsi, che bisogna essere costanti, non intendo ovviamente che bisogna esserlo sempre e che dunque l’apprendimento della lingua italiana deve diventare una tortura, una cosa che ci dà ansia, una cosa che riguarda solo la performance e la prestazione, non vorrei assolutamente che arrivasse questo messaggio.

Tutto ciò che ho detto questo mese di marzo sull’apprendimento della lingua italiana per raggiungere un livello avanzato riguarda non tutto il tempo di studio ma una parte di esso, una componente importante di esso, ciò che ho detto, ripeto, non significa che ogni giorno lo studente deve sudare, deve faticare per poter imparare l’italiano, stancarsi, no assolutamente, non parlo di questo, ma dico semplicemente che a momenti di gioia, di divertimento, di piacere, dunque momenti leggeri di studio della lingua, ogni tanto bisogna a tutto ciò bisogna affiancare un lavoro più intenso, un lavoro più attivo, un lavoro più difficile.

Non voglio assolutamente che passi l’idea che lo studio della lingua italiana debba essere una cosa stressante, no assolutamente, no, è importante lo sforzo come è importante rilassarsi, è importante la fatica come è importante il divertimento, è importante ascoltare per ascoltare, leggere per leggere così come è importante ascoltare attivamente e leggere attivamente, con più sforzo.

Il troppo non va bene in niente, e anche per quanto riguarda lo studio della lingua italiana, quindi caro diario se miei studenti e le mie studentesse mi stessero ascoltando in questo momento direi loro che la scelta più giusta è sempre nel mezzo, è sempre nell’equilibrio anche per quanto riguarda l’apprendimento della lingua italiana: troppo o troppo poco non vanno mai bene.

Caro diario ti saluto e mi preparo per le mie vacanze di Pasqua, ci sentiamo alla prossima!

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