Caro diario,
mi capita spesso di paragonarmi agli altri. Mentirei se dicessi che non lo faccio, che non guardo per esempio quello che fanno le mie colleghe e i miei colleghi online, i loro corsi, i loro contenuti e i loro numeri su Instagram, su YouTube eccetera eccetera. Non credo sia possibile entrare in una condizione in cui non ci si paragoni mai agli altri. Siamo animali sociali noi esseri umani e il confronto con gli altri fa parte di noi, fa parte della nostra umanità, e del confronto con gli altri non possiamo fare a meno, è secondo me inevitabile.
Partendo da questo presupposto vorrei oggi riflettere sulla gestione positiva e salutare del confronto con gli altri. Non me la sento di dire ai miei studenti e alle mie studentesse di non guardare quello che fanno gli altri, di non paragonare il loro livello di italiano al livello di italiano degli altri, non dico che ciò è impossibile ma dico che è molto difficile non farlo. Quello che mi sento di suggerire invece è un approccio diverso al confronto con gli altri.
Ci sono secondo me due modi di gestire il confronto con gli altri: il primo è un modo assolutamente negativo che porta da un lato alla perdita di sicurezza in sé stessi, dall’altro invece ad avere un atteggiamento cattivo nei confronti di chi è migliore di noi. Si tende ad insultare, si tende a denigrare, si tende a disprezzare ciò che si percepisce migliore, soprattutto perché ci si sente inferiori rispetto a quello che si sta denigrando, disprezzando e insultando. Questo è un atteggiamento sbagliatissimo, così come è sbagliato mollare, rinunciare perché ci accorgiamo che esistono persone più brave di noi in ciò che stiamo facendo.
Un atteggiamento positivo, invece, che io ho sperimentato anche su me stessa, è quello dell’azione. Quando, guardando i contenuti dei miei colleghi, i loro numeri, le loro performance sui social, mi sento inferiore, passo all’azione. Scrivo innanzitutto una lista di motivi per cui mi sto sentendo inferiore a loro, dopo aver scritto questa lista scrivo le azioni che potrei compiere per sentire meno questa inferiorità, questa distanza tra me e loro. La persona che ho di fronte è migliore di me, mi rendo conto che sta facendo cose migliori di me, allora cosa potrei fare, quali azioni, anche micro azioni, piccole azioni, quali azioni potrei compiere per colmare questa differenza tra noi e per sentirmi allo stesso livello di questa persona? Faccio una lista delle azioni e poi, cosa molto importante, le metto in pratica, le trasformo in azioni reali, concrete, dunque non rimangono azioni solo scritte. Dopo aver fatto ciò molto spesso mi ritrovo allo stesso livello della persona con cui mi sono paragonata all’inizio, e quindi mi sento meno insicura.
Paragonarci agli altri è normale, è umano, bisogna utilizzare il paragone e trasformarlo in qualcosa di positivo sempre, così come anche la competizione, la competizione senza regole, la competizione cattiva, la competizione sfrenata non è mai positiva, ma la competizione sana per quanto mi riguarda è una cosa positiva, e per sana intendo che non attacco la persona che considero migliore di me, non la denigro, non la umilio, non la disprezzo, ma cerco di prenderla come esempio e cerco di trasformare questo esempio in azioni concrete che possano migliorare me.
Quindi, se i miei studenti mi stessero ascoltando in questo momento io darei loro esattamente questo consiglio: quando vi trovate davanti a persone che percepite migliori di voi per quanto riguarda la lingua italiana, parlate con queste persone, fate loro delle domande: come studi l’italiano? Qual è la tua routine di studio? Cosa fai per parlare così bene o per scrivere così bene? Condividi con me le tue tecniche!
Dopo aver fatto questo bisogna mettere in pratica questi consigli, il confronto, la competizione possono essere salutari nel momento in cui ci aiutano a migliorarci e non quando si trasformano in frustrazione, in rabbia che sfoghiamo nei confronti di chi non ha nessuna colpa se non quella di essere più bravo o più brava di noi.
Grazie caro diario per avermi ascoltata anche questa settimana, ci sentiamo la prossima.