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LERNILANGO

Diario di un’insegnante – Settimana 164

Caro diario,

ti confido un segreto oggi. Ogni volta che faccio una live, o un webinar live, indosso i pantaloni del pigiama. Durante ogni singolo evento live che ho fatto su YouTube, ogni webinar, ogni live su Instagram, sotto stavo indossando i pantaloni del pigiama. Tu ti chiederai, caro diario, ma perché, sei pazza, sei pigra? Ti aggiusti i capelli, metti un po’ di rossetto e un po’ di fard sulle guance, ti vesti in maniera non troppo elegante ma almeno un po’ professionale e non riesci a infilarti un paio di pantaloni? No, caro diario, non è pigrizia, ma è semplicemente una cosa che mi fa sentire nella mia zona di comfort mentre sto uscendo dalla mia zona di comfort.

Questo mese ho voluto riflettere insieme a te sui luoghi comuni che riguardano l’apprendimento linguistico, e uno di questi luoghi comuni riguarda la zona di comfort. Si dice sempre, si ripete, che per poter migliorare, per potersi sviluppare bisogna avere coraggio e uscire dalla propria zona di comfort. Ho guardato un video forse, oppure ho letto un post su Instagram o una storia di una persona che seguo, non mi ricordo caro diario perché leggo ogni giorno così tante cose che spesso dimentico le fonti, ma comunque ho letto una volta una cosa sulla zona di comfort che ha risuonato in me nel senso che si allineava con quello che pensavo io della zona di comfort e che non ero mai riuscita ad articolare in parole.

Si diceva che non dobbiamo uscire dalla nostra zona di comfort, non è un movimento di entrata e uscita, usciamo fuori nel mondo, facciamo le cose che ci spaventano e poi ritorniamo nella nostra zona di comfort, no, si diceva piuttosto, in questo contenuto che ho letto, che per crescere dobbiamo ampliare la nostra zona di comfort, cioè dobbiamo ampliare i confini di quello che ci fa sentire a nostro agio.

E come si ampliano i confini di ciò che ci fa sentire a nostro agio? Secondo me si ampliano portando nel mondo sconosciuto qualcosa di conosciuto, si ampliano tenendo addosso i pantaloni del pigiama.

Fare le live non mi viene naturale, sono sempre molto nervosa prima di insegnare live, registrare un video è sempre molto più semplice perché se sbagli qualcosa la puoi ripetere, poi c’è l’editing quindi puoi tagliare le parti che non ti piacciono, ma essere davanti alla telecamera live per spiegare qualcosa è un po’ più difficile, e quindi non mi fa sentire molto a mio agio devo dire, è una cosa che mi fa battere sempre molto forte il cuore.

Per tanto tempo mi sono rifiutata di fare le live ma poi ho deciso che avrei dovuto fare qualcosa perché le live sono belle, mi connettono molto di più con la mia comunità di studianti, e allora mi sono forzata, devo uscire dalla mia zona di comfort, devo uscire dalla mia zona di comfort, devo uscire dalla mia zona di comfort: preparavo il discorso che dovevo fare, mi vestivo bene, mi pettinavo bene, mettevo un po’ di trucco, andavo live e durante le prime live ero rigidissima perché sentivo davvero lo stacco tra la mia zona di comfort e la live, uscivo da una ed entravo nell’altra, quindi le vedevo proprio come due spazi diversi e durante le live ero sempre estremamente rigida, fino a quando un giorno mi sono detta “okay, basta, la live non è uno spazio diverso dalla mia zona di comfort, ma è un piccolo spazio che io inglobo nella mia zona di comfort, e cioè la mia camera, il mio studio, la mia sedia, la mia scrivania per rendere questa zona di comfort un po’ più grande”.

E allora che ho fatto per sentirmi ancora più a mio agio? Ho indossato i pantaloni del pigiama, in questo modo non mi sono più sentita che entravo e uscivo dalla mia zona di comfort ma mi sono sentita che la ampliavo tenendo addosso a me qualcosa che mi facesse sentire più a mio agio, più tranquilla, non ero dentro e fuori, avevo semplicemente allargato i confini di ciò che mi rendeva tranquilla, cioè il mio studio e il mio pigiama, perché mettere il pigiama è una cosa bellissima, e in questo spazio che si è aperto, ampliando i confini della mia zona di comfort, ho inserito le live, e da quel momento mi sono sentita molto, molto meglio, molto più tranquilla e spedita nel parlare live.

Quindi se i miei studenti e le mie studentesse mi stessero ascoltando direi loro di riflettere sulle live in pigiama e di ampliare anche loro in qualche modo la loro zona di comfort per inserire all’interno di tutto questo spazio che si crea, ampliando i confini della zona di comfort, per inserire all’interno di questo spazio qualcosa che non li fa stare tanto tranquilli, come ad esempio non so parlare in gruppo, o registrare la propria voce, o fare una telefonata in italiano. Consiglio ai miei studenti di provare la strategia del pigiama.

Bene, caro diario, grazie per avermi ascoltata, ci sentiamo la prossima settimana!

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