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LERNILANGO

Diario di un’insegnante – Settimana 166

Caro diario,

questi ultimi mesi sono stati per me particolarmente intensi e riflessivi. Come insegnante, ho sempre cercato di infondere nei miei studenti la passione per l’apprendimento, ma negli ultimi tempi mi sono resa conto che anche io, nonostante il mio amore per l’insegnamento, sto lottando con la motivazione. Questo mi ha portato a riflettere su un luogo comune in merito al concetto di motivazione: la motivazione non è costante, e la sua assenza non implica necessariamente una mancanza di amore per ciò che facciamo.

Mi spiego meglio.

Quando ho iniziato la mia carriera, ero piena di entusiasmo. Ogni lezione era una nuova opportunità per crescere e far crescere i miei studenti. Con il passare del tempo, tuttavia, ho sperimentato alti e bassi nella mia motivazione. Ci sono giorni in cui mi sveglio con un’energia contagiosa, pronta a affrontare qualsiasi sfida. Altri giorni, invece, mi sento esausta, demotivata e mi chiedo se sto facendo abbastanza per i miei studenti.

Ho capito solo dopo tanto tempo che questa oscillazione della motivazione è normale, ma spesso viene percepita come un segno di debolezza o di disinteresse. Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Ho capito che la motivazione è come una fiamma: a volte brucia intensamente, altre volte è solo una piccola scintilla. L’importante è che continui ad ardere, anche se debolmente.

Questa riflessione mi ha portato a considerare come affrontare i momenti di bassa motivazione. Invece di giudicarmi duramente, ho iniziato a vedere questi momenti come un’opportunità per riposarmi e ricaricarmi. Mi sono resa conto che è essenziale prendersi del tempo per sé stessi, per riflettere e ritrovare l’energia.

Ho anche imparato a comunicare apertamente con i miei colleghi. Condividere le mie sfide e ascoltare le loro storie mi ha fatto sentire meno sola e mi ha offerto nuove prospettive su come affrontare la demotivazione. Abbiamo creato un gruppo di supporto in cui ci incoraggiamo a vicenda e condividiamo strategie per mantenere viva la nostra passione.

L’elemento più importante, però, è stato riconoscere che l’amore per l’insegnamento non è diminuito, anche quando la motivazione è bassa. Amo i miei studenti, amo vederli crescere e imparare. Questo amore è il filo conduttore che mi guida attraverso i momenti difficili.

In conclusione, accettare che la motivazione non è costante è stato liberatorio. Mi ha permesso di essere più gentile con me stessa e di apprezzare il viaggio, con tutti i suoi alti e bassi. La passione per l’insegnamento è un fuoco che continua a bruciare, anche quando la fiamma sembra debole. E so che, con il giusto equilibrio e supporto, continuerò a fare questo lavoro per molti anni a venire.

Dunque, se i miei studenti e le mie studentesse mi stessero ascoltando, farei loro una piccola domanda: qual è la morale della mia storia? Come possono utilizzare la mia storia per affrontare la motivazione nel loro percorso di studio della lingua italiana?

Aspetto con ansia le loro risposte.

Alla prossima caro diario.

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