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LERNILANGO

Diario di un’insegnante – Settimana 173

Caro diario,

sono sempre stata una persona diligente. Da piccola, all’asilo, la mia maestra mi chiamava “la nonnina” perché già a quel tempo mi comportavo come i grandi. Ho sempre fatto il mio dovere, non ho mai dato filo da torcere ai miei genitori. Sono sempre stata più matura dei miei coetanei, sempre responsabile in modo esagerato. Tutto questo è durato fino al secondo anno di università, periodo che mi piace chiamare “il mio anno hippie”. Durante quel periodo sono uscita per un po’ dal mio ruolo, dal personaggio che ero sempre stata, e ho provato ad essere altro: ho bevuto la mia prima birra, provato a fumare, sono andata a ballare, ho fatto cose che non avevo mai fatto prima come andare con le mie amiche di notte, da sole, nel bosco, in inverno, alle terme del Petriolo vicino Siena, una follia che mi ha dato in cambio una bella bronchite.

Per quasi un anno sono uscita fuori da me stessa per un po’. Questa fase non è durata moltissimo perché la mia natura non la posso cambiare. Tuttavia, qualcosa di importante è successo quell’anno. Quell’anno ho conosciuto e sperimentato per la prima volta il concetto di leggerezza.

La leggerezza è stata per me un’esperienza di libertà e spensieratezza contrapposta alla mia consueta serietà e responsabilità. È uno stato d’animo in cui si vive con meno preoccupazioni, dove le pressioni quotidiane sembrano meno gravose e si riesce a godere del momento presente con un senso di tranquillità e gioia. La leggerezza non implica superficialità o irresponsabilità, ma piuttosto la capacità di lasciare andare le ansie e i pesi inutili, di vivere con un senso di serenità e apertura verso nuove esperienze.

Leggerezza significa concentrarsi sul “qui e ora” senza essere appesantiti dalle preoccupazioni del passato o dalle ansie del futuro.

Significa adottare un approccio più semplice alla vita, riducendo il caos e le complicazioni inutili.

Significa trovare piacere nelle piccole cose della vita, ridere di più, e permettersi di essere felici senza sensi di colpa.

Significa, infine, sentirsi liberi di essere se stessi, senza dover soddisfare continuamente le aspettative degli altri.

Tutto questo è rimasto dopo quell’anno in cui sono uscita per un po’ dal mio personaggio di “nonnina”, e con tutto questo ho affrontato i miei anni di studio successivi.

La leggerezza è fondamentale nell’apprendimento per diversi motivi, tutti legati a un approccio più rilassato e positivo.

L’apprendimento linguistico può essere stressante, soprattutto quando ci si preoccupa di fare errori. La leggerezza aiuta a ridurre questo stress, permettendo di imparare in un ambiente più rilassato e meno giudicante.

Gli studenti che si sentono meno ansiosi sono più propensi a sperimentare con la lingua, a parlare e a scrivere senza paura di sbagliare, migliorando così le loro competenze.

Quando si è rilassati e ci si diverte durante l’apprendimento, è più probabile che si ricordino le nuove informazioni. La leggerezza facilita un’atmosfera di gioco e curiosità, che sono condizioni ideali per l’apprendimento.

Le emozioni positive sono associate a una migliore memoria a lungo termine. Quindi, associando l’apprendimento a sensazioni piacevoli, si migliorano le probabilità di ricordare ciò che si è appreso.

Un approccio leggero e divertente all’apprendimento linguistico può aumentare la motivazione. Gli studenti sono più propensi a continuare a studiare quando trovano piacere nel processo.

La leggerezza incoraggia un atteggiamento di curiosità e esplorazione, rendendo l’apprendimento un’attività piacevole piuttosto che un compito noioso.

Leggerezza non significa superficialità. La leggerezza aiuta, secondo me, a liberarci dal ruolo che interpretiamo durante la vita di tutti i giorni per ritornare un po’ in quello stato fortunato in cui vivono i bambini, uno stato in cui non sono niente ma esistono e basta, si divertono e basta.

Non dico che si debba vivere con leggerezza in ogni ambito della vita, no, ma dico che soprattutto nello studio bisognerebbe dare a questo stato maggiore attenzione.

La parola chiave della settimana, dunque, è leggerezza. Per imparare, ce ne serve tanta.

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