Caro diario,
ho spesso detto che quando si studia una lingua straniera l’ingrediente principale è la costanza. Mi soffermo questa settimana su questo concetto su cui, a mio avviso, è importante fare chiarezza per analizzare in modo profondo la sua vera natura.
Che cos’è la costanza?
La costanza è la qualità di mantenere la determinazione nel tempo, indipendentemente dalle difficoltà o dagli ostacoli che si possono incontrare. È la capacità di persistere nelle proprie azioni, decisioni e obiettivi senza arrendersi.
Costanza è sinonimo di determinazione, cioè di capacità di mantenere la direzione verso un obiettivo, nonostante le difficoltà.
Costanza è sinonimo di disciplina, cioè di capacità di mantenere routine e abitudini che supportano il raggiungimento degli obiettivi.
Costanza è sinonimo di impegno, cioè di dedizione verso un obiettivo o un compito specifico.
Essere costante significa, quindi, ascolta bene, caro diario, essere costante significa avere la forza interiore di continuare a lavorare verso i propri obiettivi anche quando la motivazione iniziale svanisce o quando si affrontano ostacoli significativi.
Forza interiore. Forza interiore. Forza interiore. Quindi non signifca dare sempre il 100%, ogni giorno, ogni settimana. No, non significa questo. Non significa fare 800.000 esercizi e attività ogni settimana, ogni giorno. No.
Costanza viene dal verbo latino constare, con + stare, sono due paroline italiane, si capisce dunque cosa significa. Stare con. Avere costanza non significa avere una regolarità invariabile, una disciplina ferrea, avere costanza significa stare con il nostro obiettivo, viverci insieme. La costanza è relazione.
Vivere insieme alla lingua italiana non significa studiarla come se si fosse in un’accademia militare, no. Come un amico, non ci passiamo tutto il tempo insieme, non gli diamo sempre il 100% di noi, del nostro tempo, ma l’amico è lì, vive con noi, non ci dimentichiamo di lui. Quando i miei studenti e le mie studentesse non fanno i compiti ma si presentano comunque alla lezione io sono molto felice perché presentarsi è abbastanza per dimostrare l’impegno di stare con l’italiano.
Alla prossima, caro diario.