Introduzione
“Posso capire ma non riesco a parlare”, una frase che sento spesso ripetere dagli apprendenti di lingua italiana. Come fare, dunque per iniziare a parlare? In questo episodio del nostro podcast cercherò di rispondere proprio a questa domanda.
Trascrizione
State ascoltando “imparare ad imparare”, una rubrica prodotta da LerniLango, un’infrastruttura online per l’apprendimento della lingua italiana. Per saperne di più e per leggere la trascrizione del podcast vienici a trovare su Lernilango.com.
Per adesso buon ascolto dell’episodio “Cosa fare per iniziare a parlare in Italiano”.
Ciao a tutti e a tutte e bentornati e bentornate nella rubrica ‘imparare ad imparare’!
Ormai è da un po’ che non pubblicavamo un episodio in questa rubrica, ma, come saprete se siete iscritti e iscritte alla newsletter, stiamo lavorando a tanti nuovi progetti per LerniLango e abbiamo dunque bisogno di più tempo da dedicare alla realizzazione di questi progetti: per questo motivo abbiamo deciso di pubblicare un solo episodio a settimana.
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Bene, dopo questa piccola inserzione pubblicitaria, torniamo alla rubrica imparare ad imparare, la rubrica di LerniLango dedicata alle strategie di apprendimento linguistico e alla descrizione dei modi in cui il nostro cervello impara.
Oggi, parlerò di quel momento che arriva inevitabilmente quando stiamo imparando una lingua straniera, e cioè il momento in cui dobbiamo iniziare a parlare!
Imparato un certo numero di parole, imparato e capito un certo numero di strutture grammaticali, arriviamo ad un punto in cui possiamo capire abbastanza della lingua ma le parole proprio non vogliono uscire dalla nostra bocca! Cosa fare?
Parlare, no, sarebbe la risposta più ovvia: ma la situazione è un po’ più complicata di così.
Avete mai sentito parlare della linguistica acquisizionale?
La linguistica acquisizionale è una branca della linguistica che studia il modo in cui nasce, si forma e si sviluppa la competenza linguistica, nei bambini e negli apprendenti di lingue straniere.
La competenza linguistica, ricordiamo, è la capacità di usare e capire la lingua, e quindi la competenza linguistica comprende la comprensione scritta e orale, la produzione scritta e orale, la grammatica e il vocabolario.
Osservando i bambini e gli apprendenti stranieri, i ricercatori hanno dimostrato che lo sviluppo della competenza linguistica segue delle fasi ben precise, fasi ‘naturali’ potremmo dire: ed è proprio sulla base di queste fasi che sono creati e strutturati i manuali dei corsi di lingua come Progetto Italiano o Espresso, ad esempio (e cito solo 2 tra i manuali più usati nei corsi di lingua tradizionali).
Dunque, secondo questi studi ci sono, esistono delle fasi ben precise per lo sviluppo della grammatica, del vocabolario, della comprensione e produzione orale, fasi di apprendimento che potremmo definire quasi ‘naturali’.
Dunque, se sono in una fase iniziale e voglio fare con la lingua che sto imparando qualcosa che posso fare solo in una fase avanzata, in questo caso sto forzando il processo di apprendimento, e non sempre forzare il processo di apprendimento porta a buoni risultati. Anzi, può portare a frustrazione e perdita della motivazione.
Ma non è colpa nostra se in una fase iniziale non possiamo fare cose avanzate, non significa che non siamo portati o portate per l’apprendimento linguistico, non significa che non abbiamo ‘una mente linguistica’ come spesso sento dire, o non abbiamo ‘doti naturali’ per l’apprendimento linguistico. No, non significa nulla di tutto ciò: significa solo che stiamo forzando lo sviluppo della competenza linguistica.
Vi faccio un esempio: un bambino di cinque anni potrebbe esprimere il suo punto di vista sull’inquinamento ambientale, ad esempio, o sulla politica estera?
Potrebbe farlo, certo, ma con gli strumenti che ha, strumenti cioè da bambino, potrebbe farlo con parole da bambino che di certo saranno lontane dalle parole dei saggi, degli articoli di giornali eccetera: e questo non perché il bambino non è intelligente, ma semplicemente perché non è ancora il momento giusto per farlo, la sua competenza è ancora troppo giovane, come lui, troppo piccola!
E quando impariamo a parlare una lingua straniera all’inizio siamo esattamente come dei bambini, la nostra competenza è una competenza piccola, è una competenza ‘giovane’, proprio come quella di un bambino, esattamente la stessa cosa!
Quindi, non dobbiamo chiedere troppo alla nostra competenza, non dobbiamo chiedere alla nostra competenza di fare qualcosa che ancora non può fare, qualcosa per cui non è ancora pronta!
Sulla base di quanto abbiamo detto finora, torniamo adesso alla questione da cui siamo partiti e partite, e cioè come iniziare a parlare nella lingua che stiamo imparando, in italiano nel nostro caso.
La risposta è: iniziamo a parlare rispettando le fasi dello sviluppo del parlato.
Queste fasi sono 3: descrizione, narrazione e argomentazione, che corrispondono ai livelli A, B e C nell’apprendimento linguistico.
Queste sono ovviamente macro-categorie suddivise in sotto-categorie, quindi ci sono vari tipi di descrizione, vari tipi di narrazione e vari tipi di argomentazione, poi ci sono diverse cose che possiamo descrivere, diverse cose che possiamo raccontare e diverse cose che possiamo argomentare.
Nei prossimi episodi vi parlerò di ogni categoria e sottocategoria in modo più approfondito, oggi voglio solo dirvi che per incominciare a parlare in italiano dovete partire dalle DESCRIZIONI.
Ma descrizioni di cosa, mi chiederete, giusto? Bene, vi rispondo subito.
Il percorso da seguire è il seguente: 1. sfera privata; 2. sfera pubblica; 3. astrazioni.
Spieghiamo dunque nel dettaglio questi tre punti.
La prima cosa da fare è partire dalla descrizione di tutto ciò che è connesso alla vostra vita privata: la vostra famiglia, la vostra casa, i vostri amici, i vostri animali, il vostro aspetto fisico, la vostra personalità, il vostro lavoro e tante altre cose.
Poi, dopo questa prima fase, passate a descrivere tutto quello che è fuori da casa vostra, quindi, descrivete un luogo, una persona che non conoscete, la vostra città, eccetera.
Infine, passate alle cose astratte, come i sentimenti, i pensieri, le emozioni, le sensazioni, le parole astratte come ‘amicizia’ ad esempio, descrivete cioè una parola astratta: ‘che cosa significa amicizia?’, e descrivete questa parola!
Quindi, come avete sicuramente notato, per iniziare a parlare dovete seguire un percorso che parte dalla vostra comfort zone e va, piano piano, a poco a poco, verso un territorio meno confortevole e più lontano dalla vostra sfera privata.
Insomma, praticamente dovete passare gradualmente da quello che conoscete bene, come la vostra sfera privata, e di cui per voi è facile parlare, dovete passare da questo a qualcosa che conoscete un po’ meno e di cui non è tanto facile parlare, e neanche tanto automatico, SOPRATTUTTO non è automatico parlare di qualcosa che non fa parte della nostra sfera privata!
Se procederete in questo modo rispetterete i tempi ‘naturali’ dell’apprendimento linguistico e non vi sentirete frustrati o frustrate perché non riuscite a parlare, arrivando così alla conclusione sbagliata che il problema siete voi che non avete una ‘mente linguistica’.
Dunque, provate, provate a farlo e vedete se riuscite ad ottenere dei risultati: io credo proprio di sì, credo proprio che ci riuscirete. Ma, mi raccomando, NON ABBIATE FRETTA perché l’apprendimento linguistico è un processo lento, quindi SIATE PAZIENTI.
E bene, anche oggi ho concluso, anche oggi sono arrivata alla conclusione di questo episodio, vi ringrazio per l’ascolto e vi saluto!
Ci sentiamo alla prossima, ciao!
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