🙃 Ciao a tutti e a tutte e benritrovati e ritrovate nella nostra newsletter settimanale!
Spero che stiate tutti e tutte bene e che abbiate passato due buona settimane 💆🏻!
🐚🌊🐠 Io sono tornata dalle vacanze riposata e felice, felice perché amo il mare e felice perché ritorno a lavorare. Non so voi ma io dopo un po’ mi annoio in vacanza e ho nostalgia del mio bel lavoro.
👩🏻💻 E dunque, eccomi qua, di nuovo a ticchettare sulla tastiera per scrivere la newsletter settimanale.
🤔 Di cosa parliamo questa settimana?
Il 28 giugno è stato l’anniversario della nascita di Pirandello, uno scrittore centrale nella letteratura italiana, uno scrittore che amo.
♾️ Posso dire con certezza che i libri di Pirandello sono dei classici, perché, almeno secondo me, possiedono tutte le caratteristiche che, secondo Italo Calvino (altro scrittore centrale della letteratura italiana, scrittore che però amo meno), deve avere un classico, e cioè:
1. i classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: «Sto rileggendo…» e mai «Sto leggendo…»;
2. si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati; ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserba la fortuna di leggerli per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli;
3. i classici sono libri che esercitano un’influenza particolare sia quando s’impongono come indimenticabili, sia quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo o individuale;
4. d’un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima;
5. d’un classico ogni prima lettura è in realtà una rilettura;
6. un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire;
7. i classici sono quei libri che ci arrivano portando su di sé la traccia delle letture che hanno preceduto la nostra e dietro di sé la traccia che hanno lasciato nella cultura o nelle culture che hanno attraversato (o più semplicemente nel linguaggio o nel costume);
8. un classico è un’opera che provoca incessantemente un pulviscolo di discorsi critici su di sé, ma continuamente se li scrolla di dosso;
9. i classici sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire,tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti;
10. chiamasi classico un libro che si configura come equivalente dell’universo, al pari degli antichi talismani;
11. il «tuo» classico è quello che non può esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in contrasto con lui;
12. un classico è un libro che viene prima di altri classici; ma chi ha letto prima gli altri e poi legge quello,riconosce subito il suo posto nella genealogia;
13. è classico ciò che tende a relegare l’attualità al rango di rumore di fondo, ma nello stesso tempo di questo rumore di fondo non può fare a meno;
14. è classico ciò che persiste come rumore di fondo anche là dove l’attualità più incompatibile fa da padrona.
Quindi, per tutti questi 14 motivi vi consiglio di iniziare ad esplorare Pirandello.
Il suo italiano è complesso, intricato, plastico, estremamente visivo.
Quando riuscirete a leggere e capire ogni frase di un romanzo di Pirandello potrete dire di aver raggiunto il livello di madrelingua.
🤓 Ma quindi ora, passiamo ai contenuti.
Ho deciso di partire dalle mie 3 opere preferite di Pirandello – Liolà, Il fu Mattia Pascal, Uno, nessuno e centomila – e di consigliarvi per ogni opera un contenuto.
Una piccola parentesi però prima di andare avanti: per tutti i NUOVI ISCRITTI farò un breve riassunto di cosa troverete nella e-mail settimanale della newsletter.
- 🎥 🎧 📕 ogni settimana vi consiglio un film, un libro e una canzone;
- ogni tanto, inoltre, vi racconto brevemente il mio weekend o qualche episodio simpatico della mia settimana (aggiungendo anche foto o video).
- ➕ infine, nella e-mail troverete il link per il podcast extra.
Voi, se volete, potete rispondere alla mail: non vi assicurò che vi risponderò sempre, ma vi assicuro che vi leggerò SEMPRE!
Fatta la solita parentesi, passiamo ai contenuti.
Lettura 📚.
Uno, nessuno e centomila: che libro! L’ho letto e riletto, ascoltato e riascoltato!
Il romanzo racconta la storia di un uomo che ad un certo punto realizza che gli altri lo vedono in modo diverso da come lui si vede, che per gli altri lui è una persona completamente diversa da chi lui crede di essere.
Scoprire ciò manda completamente in crisi il protagonista!
Musica 🎶.
La canzone è associata all’opera teatrale Liolà.
La commedia racconta il mondo contadino della Sicilia, dove Liolà, contadino povero ma pieno di vitalità, metterà incinta due donne.
Perché? Beh, dovete guardare la commedia per scoprirlo.
Se volete, potete guardarla QUI.
La canzone che vi consiglio è una canzone della commedia, la canzone di Liolà, interpretato in questo caso da Massimo Ranieri, un cantante italiano molto popolare (soprattutto per le generazioni più grandi).
Film 🎥, infine.
Il film è tratto dal romanzo Il fu Mattia Pascal, che racconta la storia di un uomo che, creduto morto, inizia una nuova vita a Roma.
Trovate il film su Rai Play, con il titolo Le due vite di Mattia Pascal, ma anche su Youtube, QUI.
Passiamo adesso invece alle USCITE sui nostri canali:
- INTERVISTA del mese di giugno in cui intervisto tre miei amici, meridionali come me, per parlare delle moderne migrazioni dal sud al nord Italia: perché noi, nuove generazioni del XXI secolo, lasciamo il sud?
- PODCAST EXTRA in cui spiego l’espressione CON TANTO DI.
Bene, spero che i contenuti vi piaceranno, noi ci sentiamo alla prossima!
Simona 🌈.