Non avere parole: significato in italiano

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In questa lezione ti spiegherò il significato dell’espressione NON AVEREB PAROLE

Trascrizione

Buongiorno studiante caro e studiante e cara e bentornato e bentornata nelle nostre lezioncine della newsletter dopo una settimana di pausa, sì mi dispiace molto per questa settimana di pausa ma come sai, e se non lo sai adesso lo scoprirai, mi piace ripetere sempre questi ritornelli, se non lo sai adesso lo scoprirai, stiamo lavorando intensamente io e Marcos alla creazione del primo modulo online del nostro corso di grammatica avanzata e quindi questo mese incomincerò a pubblicare la newsletter una settimana sì e una settimana no, proprio perché nelle settimane in cui non pubblico la newsletter, non pubblichiamo la newsletter, lavoro in modo molto intensivo alla creazione dei contenuti del corso, quindi non pubblico la newsletter ma comunque sto lavorando per te!

E dunque dopo una settimana di pausa ricominciamo con questo nostro appuntamento settimanale che mi piace tantissimo. A cosa ho dedicato, anzi a chi ho dedicato la newsletter di questa settimana? Ho dedicato ai newsletter di questa settimana a Luca Serianni, un linguista italiano che è venuto a mancare, che è morto, è venuto a mancare = è morto, il 21 luglio 2022, cioè quindi qualche, qualche giorno fa, e Luca Serianni per me è stato un maestro, praticamente qualsiasi esame di linguistica che ho preparato per l’università, in qualsiasi programma dei miei esami di linguistica c’era almeno un saggio di Luca Serianni, quindi Luca Serianni è stato importantissimo come linguista per la mia formazione. Quando ho scritto la mia tesi di laurea magistrale e non triennale, praticamente in un quarto della mia bibliografia per la tesi c’era lui, c’era Luca Serianni perché davvero, cioè Luca Serianni, per chiunque abbia studiato linguistica, per chiunque abbia fatto un esame di linguistica eccetera, è stato veramente un maestro, una figura importantissima, e quindi non potevo non dedicare la newsletter di questa settimana a lui, al grande maestro Luca Serianni, grande maestro Luca Serianni ovunque tu sia in questo momento grazie, grazie per aver contribuito con i tuoi saggi, con i tuoi libri, con la tua ricerca scientifica alla mia informazione e alla formazione di tantissimi altri insegnanti e tantissime altre insegnanti di lingua italiana.
Un po’ di tempo fa ho pubblicato un podcast sulle regole grammaticali e alla fine di questo podcast ho consigliato dei manuali di grammatica italiana, i manuali secondo me migliori di grammatica italiana, e in questa lista compare ovviamente il manuale di grammatica italiana di Luca Serianni che è appunto un’istituzione nel mondo della linguistica e della lingua italiana nello specifico, quindi se vuoi dare un’occhiata a questo podcast e a questo manuale ti consiglio di andare sul nostro sito le lernilango.com e troverai questo podcast nella sezione podcast.

Dunque, Luca Serianni era appunto un linguista e lui si occupava principalmente dello studio della trasformazione della lingua italiana scritta e parlata perché appunto, ricordiamo, ricordano sempre, una lingua non è un organismo immobile, imbalsamato ma una lingua è un organismo vivente che cambia con il tempo, si modifica, si trasforma, e Luca Serianni studiava proprio queste trasformazioni della lingua italiana nell’ambito dello scritto e nell’ambito del parlato perché dopo, solo attraverso lo studio di queste trasformazioni lui poteva elaborare, appunto, una grammatica della lingua italiana, una grammatica che, attenzione, non è normativa, nel senso che ti dice cosa è giusto e cosa è sbagliato, ma una grammatica che è descrittiva e dunque che descrive il comportamento della lingua, questo è molto importante, ma se vuoi approfondire questo concetto, ti ripeto, ascolta l’episodio del mio podcast dedicato alle regole grammaticali.

Dunque, Luca Serianni era un linguista e dunque lavorava con le parole, per questo l’episodio della newsletter di questa settimana è dedicato a Luca Serianni, certamente, ma è dedicato soprattutto alla parola, non a caso troverai come consiglio di lettura della newsletter questo libro di Luca Serianni intitolato, appunto, “Parola”.

Anche su questo libro, sul concetto di parola, quindi sulla parola “parola” ho creato un podcast che ti ho consigliato nel test della newsletter, vedrai.

Quindi, dal momento che la newsletter di questa settimana è dedicata alla parola, qual è l’espressione che ho deciso di spiegarti questa settimana che contiene la parola “parola”?

L’espressione di questa settimana è “non avere parole” o “rimanere senza parole”.

Quando è morto Luca Serianni io sono rimasta senza parole: “rimanere senza parole” significa non sapere cosa dire in una determinata situazione, e lo stesso “non avere parole” significa non sapere cosa dire in una determinata situazione.
Questa espressione, “rimanere senza parole” e “non avere parole”, queste due espressioni possono essere utilizzate sia in contesti positivi che in contesti negativi.
Quindi immaginiamo ho fatto un esame all’università, pensavo che fosse andato male ma vedo il voto e vedo che ho preso il massimo, in quel caso posso dire “oddio non ho parole, sono rimasta senza parole”, ma vedi? Non so descrivere la mia emozione ma nei confronti di qualcosa di positivo, e al contrario, immagina che leggo un articolo di giornale che parla di un crimine terribile, di una cosa terribile che un essere umano ha fatto a un altro essere umano, in quel momento leggendo l’articolo posso dire “mamma mia non ho parole, sono rimasta senza parole” per descrivere appunto il fatto che, per riferirmi appunto al fatto che leggendo quella notizia sono stata così male, ho provato una sensazione così negativa da non riuscire a descrivere come mi sono sentita, quindi vedi, “rimanere senza parole”, “non avere parole” sono due espressioni che possono essere utilizzate in contesti positivi e in contesti negativi proprio per descrivere questa sensazione di non sapere come descrivere il proprio stato d’animo che è così forte, in modo positivo o in modo negativo, che ci ha lasciati appunto senza parole, senza la capacità di linguaggio, senza la capacità di dare appunto, di descrivere con le parole quello che proviamo. Quindi, in merito a Luca Serianni, non ho parole per descrivere quello che lui ha fatto nel corso della sua carriera, e di nuovo, sono rimasta davvero senza parole quando ho scoperto che era morto perché abbiamo perso un grandissimo studioso e un grandissimo ricercatore della lingua italiana.

Bene, anche questa settimana la nostra newsletter è terminata, spero che questa espressione ti sia piaciuta, come sempre mi raccomando scrivi nei commenti se nella tua lingua madre esiste un’espressione simile e qual è questa espressione, come sai sono sempre molto curiosa di scoprirlo, noi ci vediamo la prossima settimana, anzi no ci vediamo fra due settimane perché anche la prossima settimana ci sarà una piccola pausa, piccola pausa che dedicherò alla creazione dei contenuti per il corso, grazie per il tuo ascolto e alla prossima!

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