Viaggio in Sicilia attraverso i quattro elementi: intervista

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LERNILANGO

In questa chiacchierata io e Valeria annunciamo il nostro progetto “Sicilia insolita: viaggio attraverso i quattro elementi”. Dal 6 al 14 ottobre 2024, organizzeremo un viaggio di studio in Sicilia, combinando l’apprendimento della lingua italiana con un’esperienza culturale. Il viaggio si articolerà attorno ai quattro elementi: terra, acqua, fuoco e aria, esplorando luoghi significativi della Sicilia. Rappresentazione autentica dell’Italia, passione per le tradizioni siciliane e importanza del contatto umano, saranno gli ingredienti chiave per creare un’esperienza autentica e immersiva per gli studenti.

Lingua italiana insieme
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Viaggio in Sicilia attraverso i quattro elementi: intervista
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Trascrizione

Simona: Eccoci, ciao Valeria!

Valeria: Ciao!

Simona: Fantastico questo countdown.

Valeria: Sì, infatti. Tra l’altro, nell’ultimo secondo mia mamma ha aperto la porta.

Simona: È la prima volta che uso questo programma, quindi non sapevo di questa musichetta e del countdown, fantastico, meraviglioso.

Valeria: Cioè, mi ha messo molta ansia in realtà, perché sembrava quasi quella di un quiz televisivo, qualcosa del genere.

Simona: Bravissima, L’Eredità, capito? Quindi, come se fossimo all’Eredità..

Valeria: Ho avuto quella pressione di “Oddio, forse posso vincere un premio”.

Simona: Fantastico, ce l’abbiamo fatta comunque, penso che siamo live in questo momento. Quindi, io direi… allora, vediamo se iniziano ad arrivare i primi commenti della gente che ci sente, della mia piccola comunità di studianti di lingua italiana. Quindi, iniziamo dandovi il benvenuto, qui, do il benvenuto a te, Valeria, perché è la prima volta che ti ospito sul mio canale YouTube. Quindi, benvenuta! Io lo chiamo sempre il canale YouTube, sì, però io dico sempre la mia scuola digitale, ok? Quindi, preferisco chiamarla in questo modo, la parola scuola mi dà più l’idea di una cosa un po’ più accogliente del canale YouTube. Quindi, benvenuta e ti ringrazio per aver accettato. E niente, io direi di iniziare con la nostra chiacchierata. Tanto prima o poi arriveranno i primi commenti, molto probabilmente. Appena arrivano, li leggiamo e salutiamo tutti. Quindi, benvenuti e benvenute a chiunque ci stia ascoltando in questo momento. Io e Valeria quest’anno, in questo bellissimo 2024, abbiamo deciso di organizzare, di collaborare insieme per l’organizzazione di un viaggio di studio. Quindi, un viaggio di studio in Italia che combini l’apprendimento linguistico, l’uso linguistico della lingua italiana dunque, e l’esperienza culturale all’interno della bellissima Sicilia. Ecco, c’è gente, c’è il primo commento. “Ciao prof, ci sono tantissimi connessi”. Ciao, grazie per questo messaggio! Perché non riesco a vedere io il numero delle persone connesse, perché siamo su un’altra applicazione. Quindi, benissimo, grazie a chi ha lasciato questo commento. E quindi, io e Valeria quest’anno organizzeremo questa bellissima esperienza. Abbiamo già il nostro gruppo formato di gente che parteciperà, quindi sicuro al 100% l’esperienza partirà ad ottobre, dal 6 al 14 ottobre 2024, giusto? Benissimo! Ma siccome erano ancora rimasti alcuni posti disponibili, abbiamo detto: perché no, facciamo questa live, mettiamoci belle tutte sistemate, andiamo live su YouTube e presentiamo a tutti questo progetto. Perché ovviamente io l’ho condiviso col mio gruppo ristretto di studenti, quindi ampliamo la possibilità. E questo è il motivo per cui siamo qui oggi: vogliamo proprio raccontarvi e presentarvi questa esperienza che faremo insieme, ripeto, ad ottobre 2024. Allora, intanto io adesso faccio una piccola introduzione, però poi sto zitta e lascerò la parola a Valeria, perché ovviamente a me mi conoscete già tutti e tutte, quindi non c’è bisogno che mi presenti, e vorrei piuttosto che si presentasse Valeria, per farsi conoscere un po’, soprattutto da chi, mio studente, parteciperà al viaggio di studio, perché, credo, che siano connessi in questo momento, e quindi che ci stiano guardando. Quindi questo è anche un modo per farvi conoscere meglio Valeria. Allora, intanto, prima di lasciare la parola, io faccio la mia piccola introduzione. Io ho deciso di collaborare con Valeria perché, non so se qualcuno di voi ha visto il suo profilo Instagram, se non l’avete visto andate subito a vederlo, si chiama “Vita semplice in Italia” e sul profilo Instagram di Valeria ci sono delle vibrazioni bellissime, veramente belle. Io sono, a volte, non che mi arrabbio, però mi infastidisco un pochino quando vedo una rappresentazione molto stereotipata dell’Italia, no? Una presentazione del viaggio in Italia, della cultura italiana, un po’ da macchietta, un po’ da caricatura anche a volte. Quindi molto spesso il viaggio in Italia, non lo so, si trasforma in, non lo so, non il viaggio in Italia ma la rappresentazione dell’Italia diventa quasi un piccolo circo, no? Dove c’è questa gente che gesticola, fa cose strane, eccetera eccetera. Che fa anche parte della cultura italiana, però molte volte il modo in cui viene rappresentata, secondo me, insomma, mi dà un po’ fastidio. Ecco, vedendo il profilo di Valeria, invece, io ho sentito innanzitutto il Sud Italia, perché entrambe appunto veniamo dal sud: io vengo dalla Puglia e lei viene dalla Sicilia. Però ho visto delle belle vibrazioni di quella che, secondo me, è l’Italia autentica. Il profilo di Valeria, i video che lei crea, i reel, sono molto delicati, veramente molto delicati e non ti nascondo che, quando sono su Instagram, almeno una volta al giorno devo venire a guardare il tuo profilo, perché mi calma, mi riposiziona, no? Con tutti questi messaggi che dai sull’apprezzamento delle cose semplici, sul fermarsi un momento, sul piacere di stare insieme, la convivialità, il buon cibo, il cibo del territorio soprattutto. Cioè, ecco, queste sono un po’ le vibrazioni del tuo profilo Instagram e quando poi ho visto che appunto avevi organizzato questa esperienza culturale, ho detto: ok, uno, la voglio fare io, innanzitutto. Due, mi piacerebbe portare i miei studenti a vivere no questa autenticità, perché sul tuo profilo si respira, si sente questa autenticità dell’Italia del Sud, dell’Italia in generale, ma più nello specifico dell’Italia del Sud. Quindi, ecco qua, questa è la mia piccola presentazione e il motivo per cui ho scelto di collaborare con Valeria e il motivo per cui ho scelto di condividere questa esperienza con i miei studenti e chi parteciperà, io sono sicura, mai al 100%, non sono mai sicura al 100% delle cose, ma al 60%, che è già tanto, che non se ne pentirà di questa esperienza, perché sono sicura che si creerà una bella atmosfera, una bella energia con tutto quello che faremo, eccetera eccetera. Quindi, io adesso chiudo la bocca, perché altrimenti parlo per altre 4 ore. Ok, allora cara Valeria, io adesso lascio la parola a te. Valeria si presenterà brevemente attraverso una piccola presentazione che ha preparato per noi e poi vi presenteremo più nel dettaglio questo viaggio di studio, quindi questa esperienza culturale che abbiamo creato per quest’anno. Bene, io rimango in silenzio, bevo il mio tè al finocchio.

Valeria: Puoi vedere il mio schermo, Simona?

Simona: Ancora no, vedo te e la papera di questo StreamYard, e basta. Allora, dovresti cliccare, vedi in basso, c’è la finestra “presentar”. Io ho tutto il mio sito in portoghese perché, quindi ho scritto “apresentar”, la vedi?

Valeria: Vediamo adesso…

Simona: prova, perché altrimenti… Ah sì, evviva!

Valeria: Quindi adesso?

Simona: benissimo, fantastico! Sì, la riusciamo a vedere. Se qualcuno manda un messaggio in chat scrivendo se si può vedere…

Valeria: io non ti vedo più, ma so che ci sei.

Simona: Ci sono, ci sono. Io ti vedo e vedo la presentazione. Aspettiamo qualche messaggio in chat per vedere se anche loro vedono. Poi direi di iniziare. Il messaggio in chat non arriva. Va bene dai, Valeria, su! Sì, sì, sì, si vede! Vai, iniziamo, grazie.

Valeria: Ciao a tutti, intanto sono molto emozionata di essere qui. Al contrario di Simona, io sono un pochino più introversa e silenziosa, ma cercherò di fare del mio meglio per diciamo trasmettere che cosa è “Vita semplice in Italia” e che cosa andremo a fare insieme a Simona ad ottobre. Io sono siciliana, sono nata di fronte alle isole Eolie, quindi in una delle zone più verdi della Sicilia, che spesso viene immaginata come un posto un po’ secco. Invece questa zona è molto verde, molto bella. Sono nata in collina, di fronte al mare, con alle spalle le montagne e anche l’Etna. Quindi, è una delle zone che ovviamente io preferisco, alle quali sono più legata. Simona mi ha chiesto di scegliere alcune foto per raccontarmi, quindi parto dalle mie origini, perché diciamo è il motivo per cui sono anche qui oggi. A sinistra è la foto di mia nonna, che, diciamo poiché il padre è emigrato negli Stati Uniti, è nata a New York. Essendo la figlia più piccola di cinque fratelli, intorno ai 12 anni, quando suo padre è tornato in Sicilia, anche mia nonna è tornata in Sicilia. Quindi, io poi sono cresciuta con lei, ascoltandola parlare in inglese. Anche quando mia nonna è invecchiata e quindi ha avuto l’Alzheimer, quindi non ricordava niente della sua giornata, durante la notte riceveva delle telefonate dai parenti americani e quindi switchava perfettamente dall’italiano all’inglese. Quindi, questa passione per le lingue è nata da lì. A destra è la piazza del mio paese. Quella persona che legge il giornale è mio padre, ed è una foto che mi piace molto, che rappresenta appunto il mio legame con il mio territorio. Ma in questa immagine invece rappresento le mie vite parallele, perché poi nel 2013 mi trasferisco a Bologna per continuare a studiare come insegnante di italiano per stranieri e queste due immagini sono proprio le mie due anime. Quindi, come se io fossi due persone diverse: faccio attività diverse, incontro persone diverse. Bologna diciamo è il luogo dove incontro persone della mia età, con le quali posso confrontarmi, incontro persone da tutto il mondo. È il luogo dove sento più vicino l’aspetto politico, sociale, culturale, dove mi sento più libera di essere me stessa, più dinamica. La Sicilia, ovviamente, è il posto dove torno a me, torno alle mie radici, quindi c’è anche un po’ di conflitto, ma è anche il posto dove ritrovo la me bambina. Quindi, cambio outfit, divento più, tra virgolette, campagnola, mi piace stare nella natura, a contatto con gli animali, mi piace raccogliere i frutti della terra di stagione, andare a funghi con i miei amici. Ho proprio, sì, due anime diverse che hanno bisogno di convivere. Credo che al momento non potrei rinunciare ad una delle due, quindi organizzare questi viaggi in Sicilia è per me l’occasione finalmente di avere un motivo per tornare facendo qualcosa di bello anche per il posto. Scusa se sto andando troppo veloce, forse?

Valeria: No, no, no, stai andando benissimo e è molto bello quello che sta dicendo…

Valeria: anche perché non mi vedo e non ti vedo, esatto, vedo le mie foto.

Simona: Tranquilla, io ti vedo, io ti vedo, non preoccuparti. Vai, stai andando alla giusta velocità.

Valeria: Al giusto ritmo. Ho voluto aggiungere questa slide: quando non lavoro, cosa faccio? Praticamente le stesse cose che faccio quando lavoro durante i viaggi studio in Sicilia. Ovvero, cucinare, mangiare e fare sport, fare trekking, stare all’aria aperta. La montagna, paradossalmente, mi piace più del mare, anche se sono un’isolana. Mi piace molto provare le cucine tipiche delle zone che vado a visitare in Italia e all’estero. E quello che mi piace di più è, se un cibo mi appassiona, imparare a cucinarlo per poterlo fare a casa mia. Quindi, ricordo quando a Bologna ha aperto un ristorante libanese, sono rimasta davanti alla vetrina per giorni per guardare come cucinava questa piada shawarma e finalmente poi ho provato a riprodurla a casa. Ovviamente non era la stessa cosa, però in Sicilia trovare nel mio paese una piada shawarma è impossibile, e avere la possibilità di riprodurla è stupendo. E l’ultima foto, quello è tutto il mio gruppo di amici d’infanzia e nel 2017 per la prima volta mi è venuta questa geniale idea di organizzare uno Street Food Festival. Oggi ce ne sono tantissimi, ma in quel periodo non ce n’erano molti, soprattutto nella mia zona. Ne avevo visto uno a Bologna dove un arancino mi era costato 5 euro e quel giorno mi sono detta: ma perché questo arancino non è buono intanto, perché chissà chi l’ha fatto, ma poi 5 euro? Mi ricordo questi arancini 80 centesimi nella bottega del paese, e 20 centesimi se volevi un piccolo bicchiere di coca-cola, quindi 1 euro totale. È stata un po’ la spinta che ha fatto nascere questo evento. Ma le ragioni dietro erano che tutte le persone che vedi nella foto, poi per motivi di lavoro e di studio, sono costrette a lasciare la Sicilia, quindi era un buon modo per stare insieme, quindi mantenere la comunità, la nostra amicizia, ma anche dare valore a un territorio un po’ sfortunato, un po’ dimenticato, perché chi pensa alla Sicilia non pensa sicuramente al nord-est della Sicilia.

Simona: O all’entroterra, è più nell’entroterra, giusto? Il tuo paese è nell’entroterra della Sicilia, giusto?

Valeria: Non troppo, in realtà 17 km dalla costa, quindi non troppo. Potrei dire di vivere al mare, quasi.

Simona: Beh no, 17 km non sono tanti effettivamente.

Valeria: Sì, sì, 20 minuti e siamo al mare. Ops, sono andata indietro. Ultima slide per parlare di me: questa diatriba interiore tra virtuale e reale. Io insegno online tutto il tempo, ma ci sono dei momenti in cui, io sono molto fisica, molto affettuosa e ho bisogno del contatto. Quando lo perdo, allora o organizzo un aperitivo a Bologna, o lo organizzo con… in alto a destra è un gruppo di argentini che l’anno scorso si è trasferito a San Piero, ai quali mi sono offerta di insegnare l’italiano. E in basso ci sono due donne americane, sto facendo scoprire loro i sette segreti di Bologna. E invece le altre tre foto sono io che vado in giro a trovare i miei studenti. L’ultima a destra, praticamente, è una donna francese alla quale ho chiesto: “Valery, posso venire a casa tua a insegnarti l’italiano?” Lei mi conosceva ancora da un mesetto e mi ha detto: “Perché no?” Mi ha risposto con le date: “Puoi venire dal 2 al 9 dicembre.” Io le ho risposto con un biglietto di Ryanair. È stato pazzesco. Quindi, questo mio modo di viaggiare, molto in connessione con le persone del luogo, che mi mostrano con i loro occhi quello che puoi fare anche in una città come Parigi, no? Che può essere molto turistica, però se tu vivi a casa di una persona che ti porta fuori da quei luoghi, hai una visione differente. Io in quel viaggio lì non ho neanche visto la Torre Eiffel, per esempio.

Simona: Hai vissuto una città diversa, no? La città dei locali, dei locali nel senso di gente del luogo, non la città del turismo, sono completamente d’accordo, è tutta un’altra cosa, assume delle caratteristiche diverse la città quando la vivi con una persona del luogo come io con Londra, con il mio compagno, cioè prima di lui ho sempre visto Londra da turista. Dopo, sono andata lì a stare con la sua famiglia, cioè vivere…

Valeria: Ma lui è londinese nato a Londra o…?

Simona: Londinese londinese, sì, sì, sì, sì, londinese londinese, quindi vedere poi Londra, vivere Londra con la sua famiglia, con la sua famiglia stretta e larga, quindi uscire, fare, è completamente diverso. Cioè adesso per me Londra è una città completamente diversa dalla città dei primi viaggi. Quindi sono, insomma, completamente d’accordo con questa idea di viaggio.

Valeria: E, niente, queste erano le, diciamo, le quattro foto, comunque le quattro slide riassuntive molto riassuntive su di me, non so se qualcuno ha qualche domanda.

Simona: Allora qui c’è… vedo un commento di una persona che dice: “Siamo a Piazza Armerina oggi, la campagna di Sicilia è bellissima.” Dov’è Piazza Armerina? Chi mi illumina su questo, Valeria? Sai, mi dici tu dov’è?

Valeria: È un po’ nell’entroterra, direi…

Simona: ma è un…Piazza Armerina è un paese, non è una piazza?

Valeria: No, non è una piazza.

Simona: è un paese, la campagna di Sicilia è bellissima, centrale, centrale?

Valeria: Sì, sì, è un comune, ma è molto famoso.

Simona: Ok, Piazza Armerina, bene.

Valeria: Ci sono anche dei siti UNESCO, credo, a Piazza Armerina.

Simona: Ok, va bene. Quindi, per adesso non arrivano domande. A questo punto, dopo questa bellissima presentazione, molto, molto emozionante, mi è piaciuta come l’hai creata, questo plot mi è piaciuto veramente tanto. Allora, dopo questa piccola presentazione, chi non ti conosceva, adesso spero che si sia fatto o fatta un’idea migliore di te, un po’ più ampia. Dunque, passiamo a quello che vogliamo realizzare insieme, chiamato “Sicilia insolita: viaggio attraverso i quattro elementi”. Spieghiamo questo titolo, lo spieghi tu Valeria?

Valeria : lo spieghi tu, dai.

Simona: Allora, allora, Sicilia insolita perché appunto… qual è il significato di insolito? È il contrario di solito, giusto? Banalmente, è il contrario di solito, cioè nel senso insolito significa non simile a quello che di solito appunto si va a visitare all’interno della Sicilia quando si fa un viaggio in Sicilia. Quindi, sicuramente sarà un po’ particolare questo viaggio, soprattutto perché abbiamo deciso di affrontarlo seguendo una linea tematica che è quella dei quattro elementi, cioè terra, fuoco, aria e acqua. E quindi, dal 6 ottobre al 14 ottobre 2024, ce ne andremo a zonzo nella bellissima zona dove Valeria è nata e cresciuta, ed esploreremo questa zona seguendo questo filo tematico, quindi i quattro elementi.

Valeria: Sì, e appunto, non provenendo da una grande città o comunque da una località famosa o turistica, non da Palermo, non da Catania, abbiamo pensato che creare un filo conduttore che si legasse a elementi naturali poteva essere una buona soluzione per avere dei riferimenti tematici che creassero un percorso. Allora, adesso ho sempre creato delle slide dove vi mostro in generale che cosa abbiamo inteso per questi quattro elementi. Ovviamente non andremo nello specifico, perché poi dovete venire a questo retreat per scoprirlo. Per terra, ho scelto innanzitutto una bellissima vista del quartiere arabo del mio paese e ho scelto come simbolo la nocciola, perché è sempre stato il prodotto agricolo principale con il quale vengono preparati buonissimi dolci. Infatti, a destra ci sono le paste di nocciola. La Sicilia è molto famosa per le paste di mandorla, ma anche per le paste di nocciola, che secondo me sono anche più buone. Questa è una mia opinione personale, lo scoprirete…

Simona: Mai assaggiata la pasta di nocciola. Io ho sempre assaggiato la pasta di mandorla, che anche qui è molto popolare in Puglia, ma la pasta di nocciola mai.

Valeria: E la pasta di mandorla in Puglia ha la stessa forma che in Sicilia o è fatta un po’ diversa?

Simona: Ci sono varie forme della pasta di mandorla, la base è sempre la stessa, poi fuori sono tutti un po’ diversi. Ci sono quelli rotondi che hanno la ciliegina verde o la ciliegina rossa sopra, poi ci sono quelli fatti un po’ così zigrinati, poi ci sono quelli che sono ricoperti di glassa bianca. A Pasqua, per esempio, c’è la tradizione di fare con la pasta di mandorla il pecorello, si chiama così, proprio l’agnellino di Pasqua fatto con la pasta di mandorla e ha questa forma di agnellino, che è una cosa che io trovo veramente incredibile questa cosa dell’agnellino, però, è molto popolare da noi, i dolcini di mandorle.

Simona: Non so se le persone che ci seguono conoscono la pagina “Agnelli brutti”, ma comunque c’è questa gag che diciamo tutti gli italiani condividono che questi agnellini di Pasqua sono effettivamente, per l’80%, bruttissimi. Ma si continuano a fare.

Simona: Ma infatti io non stavo spiegando di più perché sicuramente non avrebbero colto il riferimento, grazie per aver citato questa pagina.

Valeria: Esatto, ma a me piace dare un po’ anche il lato oscuro dell’Italia.

Simona: Sì, sono bruttissimi, bruttissimi questi poveri agnellini. È veramente imbarazzante. Vi manderemo il link con la pagina di “Agnelli brutti” così potrete avere un’idea di cosa stiamo parlando.

Valeria: Quindi, riferimento alla terra, con riferimento letteralmente alla terra, quindi ai frutti della terra, a ciò che cresce nella terra. Faremo un percorso per esplorare diciamo i prodotti della zona, perché poi ovviamente ogni zona è peculiare per prodotti differenti e soprattutto i prodotti di stagione. È una cosa che per me è molto importante. Quindi, vita semplice in Sicilia significa anche andare a ritmo con le stagioni, sempre per evidenziare questa contrapposizione con Bologna, dove quando vado al supermercato giù un po’ tutto diverso.

Simona: le fragole a dicembre.

Valeria: Esatto. Acqua, e ovviamente riferimenti ad acqua ce ne possono essere tantissimi essendo in un’isola. Quello che ho scelto io è questo posto e quello che vedete nel tondino è il santuario di Tindari, che è famoso per alcuni elementi culturali, in particolare un racconto di Camilleri, “La gita a Tindari”, ma anche una poesia di Quasimodo, “Vento a Tindari”, che probabilmente molti studenti stranieri non conoscono. È un posto particolare perché c’è diciamo questo santuario dove ogni anno le persone fanno un pellegrinaggio. Ogni comune ha un giorno diverso di maggio e parte la notte per andare al santuario. Quest’anno ho voluto farlo, anche se io non sono religiosa, ma è bellissimo perché praticamente tutta la notte, per 5 ore, fino all’alba, quando raggiungi il santuario, vedi lo spettacolo del mare, vedi il golfo di Milazzo, le isole Eolie ed è fantastico, un traguardo bellissimo.

Simona: Sì, ho visto le tue storie su Instagram del pellegrinaggio, con questa luce sulla fronte che esploravi la campagna siciliana.

Valeria: Esatto. Sì, e spegnevo spesso perché comunque il cielo era molto stellato, quindi c’era luce.

Simona: Che meraviglia!

Valeria: Sì, e in questa foto non si vede particolarmente, però una cosa peculiare della zona è il blu dell’acqua del mare, che è più blu di altre zone della Sicilia. Forse si vede meglio qui, per esempio, che è ovviamente una motivazione legata al fondale. E qui c’è una storia che è quella della Madonna di Tindari, che è una Madonna nera, e che si dice sia arrivata con una barca di pescatori. C’è questa leggenda che racconta che una donna teneva in braccio un bambino che è caduto dalla balconata e la Madonna ha fatto salire questa sabbia per salvarlo. Infatti, la forma di questa striscia di sabbia che vedete rappresenterebbe il profilo di una Madonna. Ovviamente non è più così. Se si vanno a cercare delle foto vecchie, ogni anno la forma di questa striscia di terra cambia per l’azione del vento e delle correnti e, purtroppo, un giorno sparirà. Ma quello che vedete più all’interno sono dei laghi, quindi è una riserva naturale di laghetti di acqua salata ed è molto bello perché si può fare anche un trekking per raggiungerlo.

Simona: Bellissimo.

Valeria: Sì, e fuoco. Ovviamente non potevo che non inserire l’Etna. Questa a sinistra sono io e non sono ovviamente sull’Etna, ma la vedo da molto vicino in un luogo che è abbastanza vicino al mio paese. E nelle altre due immagini, invece, sono le esperienze che abbiamo fatto con Salvo, che è questo ragazzo che è una guida vulcanologica e naturalistica molto brava, perché conosce molto bene tutta la flora dell’Etna, tutte le storie delle varie eruzioni. E ovviamente quando andiamo lì, di solito facciamo anche un passaggio nelle cantine per assaggiare questi vini, che sono particolarmente famosi perché crescono appunto su un terreno lavico, e Salvo ci ha raccontato una storia molto bella che è quella della ginestra che si contrappone alla sciara, quindi la sciara che brucia e distrugge tutto, e la ginestra che invece come genesi rappresenta la vita. Mi è rimasto molto dentro questa storia.

Simona: Che cos’è la sciara? È un altro tipo di pianta? Cos’è la…?

Valeria: No, è la colata del vulcano.

Simona: Come si chiama? Come si chiama, la sciara?

Valeria: La Sciara.

Simona: Sciara, la sciara, ok. Non sapevo, vedi, ho imparato una nuova parola oggi. Sciara, ok, molto bello la differenza fra i due, il contrasto.

Valeria: Non so in quanti sono saliti su un vulcano, però chiaramente il paesaggio è diverso da quando vai in montagna a fare un trekking perché, come si vede nella foto, è tutto lavico, quindi sembra più un paesaggio lunare, anche se è ricco di vegetazione in alcuni punti ed è molto interessante visitarlo con una guida che ti spiega come funziona tutto l’ecosistema del posto. Anche il viaggio è molto bello. E l’ultimo posto che ho scelto è aria. Ho scelto questo luogo di cui non rivelerò il nome per una questione di anche fare un effetto sorpresa a chi verrà. Magari qualcuno lo conosce e può dire: sì, io lo conosco nei commenti. Comunque, è un luogo dove nell’antichità si andava a studiare il cambiamento delle stagioni ed era un osservatorio per osservare le stelle. Quindi, l’ho scelto perché è uno dei miei luoghi preferiti in assoluto. È a 40 minuti da qui e ci vado almeno una volta l’anno. È bellissimo in tutti i momenti della giornata perché, appunto, la notte c’è questo spettacolo del cielo stellato quando non ci sono luci. Ma di giorno è anche molto bello vedere tutti i colori simbolo della Sicilia, perché ci sono le felci che sono molto verdi, c’è questo blu del cielo e poi c’è una vista a 360° in cui si vedono tutti i punti panoramici più famosi della zona. Quindi l’Etna, le isole Eolie, il golfo di Milazzo e un altro pizzo che si chiama Pizzo di Novara, che è famoso per essere il più alto della zona. È un posto che è spirituale anche per chi secondo me non è religioso perché se sei un po’ spirituale, riesci a ritrovare una connessione veramente forte con la natura. È un bel posto perché è formato da rocce che non sono state modellate dall’uomo, ma dall’azione naturale dei venti e del tempo. Ogni roccia ha delle forme particolari che ricordano degli animali, dei simboli. Quindi è anche bello poter immaginare queste forme. Tra l’altro ci si può arrampicare e vedere lo spettacolo dall’alto.

Simona: Fantastico, Valeria, non vedo l’ora! Oddio, non vedo l’ora che sia ottobre. Bellissimo, veramente. Io sono la prima che non vede l’ora poi di fare tutto.

Valeria: Questi sono i quattro elementi, sono i quattro punti di riferimento che abbiamo preso e dai quali insomma svilupperemo tutto un racconto su questa Sicilia insolita. Vuoi dire qualche parola sul corso, Simona?

Simona: Allora sì, prima di andare avanti e di farvi vedere più nello specifico quali saranno le attività culturali che faremo tutti insieme, ovviamente il viaggio di studio prevede anche una parte di studio della lingua italiana. Sarà un corso di italiano di circa 20 ore, ok? Quindi abbiamo calcolato una ventina di ore, ma poi, cioè, siamo lì tutti insieme e un’ora di più, un’ora di meno, vedremo come si evolverà nel corso. Ci saranno ovviamente una parte culturale e una parte linguistica, grammaticale, comunicativa. La parte culturale seguirà i quattro elementi che abbiamo scelto, quindi seguirà aria, acqua, fuoco e terra, ok? Seguirà questi quattro elementi e ci saranno appunto delle attività culturali, ok. La parte linguistica la decideremo, la creeremo quando si sarà formato tutto il gruppo, in base appunto alle esigenze del gruppo, perché io non posso creare un corso prima di conoscere le persone. Il corso linguistico si creerà a partire dalle competenze di tutti i componenti del gruppo. E niente, quindi questa sarà la parte dello studio dell’italiano. Ma poi ovviamente c’è la parte dello studio dell’italiano in classe, ma poi saremo tutto il giorno insieme. Ora, non 24 ore su 24 insieme, però passeremo la maggior parte del tempo insieme. A tavola si parlerà italiano, durante le escursioni si parlerà italiano, nel dopocena magari con chissà un bel bicchiere di vino parleremo in italiano, o davanti a un camino, forse no perché ottobre se non fa troppo caldo, chissà.

Valeria: Questo dato è imprevedibile in Sicilia.

Simona: Esatto, è un po’ imprevedibile, esatto, ma soprattutto con queste temperature che cambiano, perché l’anno scorso al viaggio di studio a Bari faceva un caldo estivo eppure era ottobre, quindi, immagina. Vedremo cosa succederà, cosa ci riserverà il clima. Quindi ovviamente l’obiettivo è sì fare la parte di studio, però molto più importante è la parte della condivisione, quindi stare tutti insieme, parlare, chiacchierare in italiano, non in altre lingue. Quindi sarà un’immersione totale, totale, perché faremo tutto in italiano. Certo, poi ovviamente se c’è bisogno di un supporto con l’inglese o con altre lingue che conosciamo, sicuramente ci sarà un supporto, ma di base l’obiettivo del viaggio di studio è quello: un’immersione totale, un’esperienza autentica accompagnata dallo studio della lingua, che ripeto, i contenuti del corso dipenderanno dal livello e dalle esigenze di tutte le persone che parteciperanno. Quindi non è un corso linguistico preformato, ma lo creeremo proprio su misura per voi. Quindi io adesso andrei avanti con le altre slide, poi se ci sono domande le leggiamo nei commenti e vediamo, ecco, nello specifico, le attività che faremo in questo viaggio di studio.

Valeria: Sì, vi faccio vedere alcune delle attività che ho realizzato, quindi sono corredate di foto realistiche. Qui siamo sempre nei dintorni del parco dei Nebrodi, che è dove sorge, cioè il parco vicino a San Piero Patti, che è poi il piccolo paese dove andremo ad alloggiare e passeremo la maggior parte del tempo. Questo in alto è un mio studente di Londra che mi ha fatto venire le vertigini. Classe di cucina di prodotti siciliani. In questo caso stiamo preparando gli arancini. Faccio sempre delle collaborazioni diverse perché mi piace coinvolgere diversi attori locali, quindi produttori, ristoranti, persone normali nel senso non professionisti della cucina, ma che aprono le case per accoglierci e imparare dei prodotti tradizionali. Qui abbiamo visitato una fabbrica di ceramica e abbiamo fatto un laboratorio di decorazione, di cui poi Marta si è portata via questo vasetto bicchiere che diventerà o un portaspazzolino da denti o una tazza, non era ancora sicura.

Simona: O un portamatite, anche.

Valeria: Esatto. Tra l’altro, questa ceramica pattese è una ceramica tipica della zona, è anche abbastanza famosa, che esporta principalmente in Messico per la ristorazione. È un posto molto bello perché prima era fallito, avevano chiuso, ma i dipendenti si sono messi insieme e hanno fatto una sorta di cooperativa per poterla riaprire. Faremo una visita a un caseificio con degustazione. Questo è un posto molto peculiare. Spesso succederà che non tutte le persone parleranno italiano, qualcuno potrebbe parlare il dialetto, come in questo caso, ma fa parte del gioco e anche del sentirsi in un posto vero, dove le persone del posto vanno a prendere la ricotta fresca. In questo caso abbiamo mangiato la ricotta caldissima, appena fatta. Raccolta di verdure selvatiche. Chi segue il mio profilo sa che la mia passione è mangiare, soprattutto sbucciare le fave, raccogliere gli asparagi. Sì, sono un’appassionata di tutto quello che è di stagione e anzi, sono contro il mangiare le cose fuori stagione. Questa è una vigna antica che è stata poi ripresa dai nipoti o dai figli, in questo momento non ricordo. Comunque, lei è una donna che è cresciuta prima in Australia e poi in America, ma è di San Piero, del posto, e ha creato questo luogo molto bello dove producono un vino che viene esportato negli Stati Uniti. Quindi, siamo andati a fare anche delle domande interessanti dal punto di vista dell’export del vino all’estero e abbiamo fatto un’ottima degustazione, e le slide sono finite.

Simona: Bene, abbiamo finito. Insomma, queste sono, puoi interrompere la condivisione dello schermo e tornare a vedere… eccoti qua. Esatto, quindi insomma queste sono più o meno le attività che faremo. Questa parte del dialetto secondo me sarà molto bella. Ovviamente Valeria tradurrà. Io non so se riuscirò a capire. Sai, cioè, il siciliano è molto vicino al mio dialetto, al salentino. In realtà linguisticamente apparteniamo alla stessa famiglia di dialetti. Con le mie coinquiline ricordo all’università io capivo…

Valeria: Scusa, tu sei di Bari, no?

Simona: No, allora no. Io sono mezza barese e mezza salentina. La mia mamma è di Bari, il mio papà è della provincia di Brindisi, però sono nata e cresciuta nella provincia di Brindisi. Quindi il dialetto che io parlo è un dialetto salentino. E il siciliano non ho difficoltà a capirlo. Ora, bisogna vedere se è un siciliano molto stretto, quindi sarà una sfida anche per me. Comunque, cara Valeria, tu ci farai da traduttrice eventualmente.

Valeria: È un siciliano particolarissimo perché ovviamente ogni 20 km il dialetto cambia, come in tutti i posti. Ma il dialetto di San Piero Patti è un dialetto che deriva dal francese gallo-italico, quindi ha delle parole, delle espressioni che nessuno in Sicilia di solito capisce. Ma magari una salentina potrebbe.

Simona: Vediamo, vediamo.

Valeria: Io sono perfettamente bilingue, comunque.

Simona: Fantastico, perfetto. Vediamo un’espressione di questo, dai, fammela vedere, adesso io la voglio sentire, voglio sapere se capisco. Sentiamo, sentiamo.

Valeria: Prova a dirmi una frase che io posso tradurre, non troppo breve.

Valeria: Una frase…oddio, allora, questa è la cosa che odio di più, anche quando creo le video-lezioni. Creare le frasi per gli esercizi è una cosa che non so fare. Allora, quindi mi serve tempo. Allora…

Valeria: Una frase banale.

Simona: Ciao, che cosa facciamo domani?

Valeria: È troppo facile.

Simona: Ok, questa ti capisco.

Valeria: Però abbiamo delle particolarità nelle “r”, nelle “l”.

Simona: Ok, dimmela tu una frase.

Valeria: Per esempio, fammi pensare. “Devo uscire per comprare il pane e il formaggio”.

Simona: Oddio sembri Carmen Consoli.

Valeria: Carmen Consoli è catanese.

Simona: Ho sentito Carmen Consoli, fantastico. Vai, ripeti la frase, scusami, ripeti la frase.

Valeria: Ok, devo uscire per comprare il pane e il formaggio.

Simona: Ok, dai, ci sta più o meno. Chissà se stanno capendo.

Valeria: Ma è un po’ ripulito, quindi nello specifico l’uomo che fa la ricotta non lo potrete capire mai, ma non è importante.

Simona: Va bene, ci servirai come traduttrice ufficiale di questo viaggio. Va bene, allora, io non ho altro da aggiungere. Chiedo a chi ci ascolta, a chi magari ha qualche curiosità, ma anche sulla Sicilia in generale, se avete delle domande, iniziate a scrivere nei commenti così poi rispondiamo prima di concludere la live. Io l’unica cosa che ti voglio chiedere, adesso no, perché sia tu che io abbiamo fatto già dei viaggi di studio e la mia domanda per te è qual è stato il tuo momento preferito, non so, o vari momenti preferiti nei viaggi di studio che hai già fatto. Qual è stato il tuo?

Valeria: Ok, allora, l’ultimo è molto recente quindi ce l’ho freschissimo, ma la mattina in cui io sono andata a salutare questa ragazza ho pianto tutta la mattina, causandomi un’emicrania che mi è durata 4 giorni. Questa è la premessa. Però sicuramente uno dei momenti in cui mi sono sentita più connessa a lei, che tra l’altro non era una mia studentessa, non mi conosceva, mi ha vista, abbiamo fatto quattro call, ha deciso di venire, di fidarsi del suo istinto e abbiamo trovato una connessione. Piano piano ci siamo scoperte e conosciute. Il mio momento preferito è stato leggere insieme un libro sul pizzo di una montagna a turno, che è una cosa che io…

Simona: In italiano?

Valeria: In italiano, sì, stupendo. Senza pensare alla pronuncia, senza paura dell’intonazione, senza voler suonare a tutti i costi italiani. Solo leggere per il piacere di leggere, con la natura intorno.

Simona: Bene, bellissimo, bello.

Valeria: Ripropongo a te la stessa domanda, visto che hai fatto anche tu un ritiro l’anno scorso, un viaggio studio.

Simona: Allora, ce ne sono stati tantissimi ovviamente, però quello che mi è piaciuto di più, che proprio tengo nel cuore, siamo andati a fare questa escursione a Castel del Monte insieme. Quindi abbiamo preso la macchina e siamo andati tutti insieme a Castel del Monte e ci è capitata, secondo me, la guida peggiore del mondo. Cioè, io sono convinta che quell’essere umano è la guida peggiore del mondo. È stato terribile, terribile, terribile. Perché, hai presente quando una persona impara a memoria qualcosa e incomincia a parlare senza comunicare con chi ha di fronte? Ecco, questa persona era così. Cioè, lui aveva memorizzato tutto, quindi quando noi cercavamo anche di inserirci per fare una domandina, ma questa… no, ci ignorava. Quindi, lui andava con tape, play, terribile. Io ero nera, nera ovviamente, e quindi mi sono iniziata a preoccupare. Ho detto: “Madonna mia, iniziano a pensare che schifo questa vacanza studio qua di là.” Invece poi, cioè, lì ho capito che tutto il gruppo aveva capito il vero spirito, no, del viaggio di studio. Perché poi siamo tornati in macchina, abbiamo iniziato a scherzare, a parlare, eccetera eccetera, abbiamo improvvisato una cena di pizza. Quindi, abbiamo mangiato la pizza, ci siamo seduti su questo tavolo con gli sgabelli nel mio quartiere, quindi proprio era una zona molto residenziale, locale, era proprio autentica, non era il centro. Ci siamo messi sul marciapiede, su questi sgabelli, abbiamo mangiato questa pizza e stavamo tutti bene. Cioè, ci siamo divertiti, abbiamo preso una bottiglia di vino, ci siamo scambiati le pizze. È stato veramente bello. Cioè, lì mi sono calmata, nel senso non calmata, ma mi sono detta: “Ok, hanno capito lo spirito del viaggio di studio.” Cioè, perché anche se è andata male questa cosa, però stiamo bene insieme adesso. Stiamo chiacchierando, stiamo scherzando, stiamo mangiando la pizza, stiamo bevendo. Alla fine, il proprietario ci ha offerto il liquore, quindi è stato proprio bello. Ecco, quello è il momento che proprio mi ha fatto sentire più degli altri lo spirito del viaggio di studio. Perché sì, facciamo le escursioni, impariamo tante cose, ma la cosa più importante è che dobbiamo stare insieme, dobbiamo divertirci, dobbiamo chiacchierare e magari creare anche dei bei legami con le persone. Perché, come dici tu, la tecnologia è bellissima, fantastica, ci fa lavorare, ci permette di mantenerci, elimina tutti i confini del mondo, ma non può sostituire mai le persone. Fare una cena insieme, bere un bicchiere di vino insieme, chiacchierare, scherzare, non lo può sostituire. Quindi, questo è il motivo per cui io ho deciso di fare i viaggi di studio, per avere alcuni dei miei più vicini e quindi provare a creare un po’ più di vicinanza. Quindi è questo lo spirito del viaggio di studio, se fatto con autenticità, cioè facendo delle cose molto autentiche, allora ancora di più. Quindi, io direi che insomma, se siete interessati e interessate, noi vi aspettiamo e saremo felici di darvi insomma qualsiasi altra informazione. Questa sera, chi è iscritto alla mia newsletter riceverà una e-mail con tutte le informazioni aggiuntive sul viaggio di studio. Esatto, e per iscriversi alla newsletter, grazie, Marcos, che lavora dietro le quinte. Potete andare sul sito lernilango.com, iscrivervi alla newsletter e questa sera riceverete tutte le informazioni sul viaggio di studio con la brochure e anche sui prezzi e tutto il resto. Se avete delle domande, potete iniziare già a farle nella chat, vi risponderemo. Altrimenti, se siete timidi e timide, perché a volte capita, potete contattarci privatamente e saremo felici di rispondervi. Bene, ho finito. Faccio un piccolo inchino. Grazie, Valeria. Tu vuoi concludere con qualcosa questa live?

Valeria: No, grazie, Simona, è stata più facile del previsto, guarderò la registrazione.

Simona: Sei stata bravissima in questa live, veramente brava. Mi hai fatto molto, soprattutto nella tua presentazione iniziale, mi hai fatto molto emozionare, devo dire. Quindi, niente, sono contenta che faremo questa cosa insieme e non vedo l’ora. Ok, bene, grazie Valeria, grazie a tutti e a tutte. E niente, ci risentiamo!

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