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LERNILANGO

Diario di un’insegnante – Settimana 163

Caro diario,

in merito all’apprendimento di una lingua straniera esistono tantissimi luoghi comuni. I luoghi comuni non sempre sono sbagliati, non sempre dicono il falso, anzi, nella maggior parte dei casi dicono la verità. Il problema dei luoghi comuni non è il fatto che mentano, il problema dei luoghi comuni è che sono troppo riduttivi, cioè non descrivono un determinato argomento in modo completo, non ne analizzano le varie sfumature.

Prendiamo ad esempio il concetto di perfezionismo: in generale si crede che, nell’apprendimento di una lingua straniera, il perfezionismo sia sbagliato, sia negativo e non porti mai a nulla di buono. Questo mi pare un pensiero molto riduttivo, vero, perché il perfezionismo in qualsiasi ambito della nostra vita può rappresentare un nemico, ma riduttivo, perché dicendo così si trascurano molti aspetti positivi di chi possiede questa tendenza a fare le cose puntando alla perfezione.

Motivazione.

I perfezionisti tendono ad avere standard elevati e cercano costantemente di migliorare, dunque questa ricerca di perfezione può spingere all’eccellenza e alla realizzazione di obiettivi ambiziosi.

Precisione.

I perfezionisti sono solitamente molto attenti ai dettagli, lavorano con precisione, e questo può portare a risultati di alta qualità e a un lavoro accurato.

Persistenza.

Il perfezionismo alimenta una forte determinazione e persistenza nel perseguire i propri obiettivi, anche di fronte alle sfide e agli ostacoli.

Responsabilità.

I perfezionisti possiedono sicuramente un altissimo livello di responsabilità personale nei confronti di sé stessi e degli altri.

Infine, la ricerca costante della perfezione incoraggia l’apprendimento continuo e lo sviluppo personale, poiché i perfezionisti cercano costantemente di acquisire nuove competenze e conoscenze per migliorare ulteriormente. Insomma, per i perfezionisti c’è sempre la possibilità di migliorare.

Il contrario della motivazione è la demotivazione, della precisione la superficialità, della persistenza l’incostanza, della responsabilità l’irresponsabilità: cosa c’è di positivo in questi contrari, in merito all’apprendimento linguistico? Poco.

Dunque, caro diario, se i miei studenti e le mie studentesse mi stessero ascoltando, direi loro di guardare ai luoghi comuni sulla lingua con uno sguardo critico, attento. Le cose non sono sbagliate in assoluto, sono sbagliate in modo relativo. Quindi, evviva il perfezionismo ed evviva i perfezionisti. Siate ciò che siete, ascoltatevi, rispettatevi. Ripeto, giusto e sbagliato sono sempre relativi, anche nell’apprendimento delle lingue straniere.

Alla prossima mio caro diario.

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